Famiglia

Hina, le donne marocchine non sono parte civile

Sentenza attesa per il 13 novembre

di Redazione

E’ stata respinta la costituzione a parte civile dell’associazione donne marocchine in Italia. Lo ha deciso il giudice Silvia Milesi oggi, durante l’udienza. Hanno invece chiesto e ottenuto il rito abbreviato il padre, lo zio, e i due cognati di Hina Saleem, la ragazza pachistana di 22 anni uccisa per aver scelto di aderire ai costumi occidentali. Il processo e’ stato aggiornato al 24 ottobre, quando il giudice ascoltera’ testimoni e periti, mentre la sentenza e’ attesa per il 13 novembre. Accolto la costituzione a parte civile del fidanzato di Hina, Giuseppe Tempini.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.