Volontariato

Enzensberger e Barbujani vincitori del Premio Merck Serono

Mercoledì 11 luglio a Roma la cerimonia di premiazione

di Redazione

Saranno a Roma per ribadire una necessità di contaminazione tra cultura scientifica e cultura umanistica, per riunire, come lo erano in passato, le due forme fondamentali dell?espressione umana, Hans Magnus Enzensberger e Guido Barbujani, vincitori del 5° Premio letterario Merck Serono, unico premio internazionale che si propone di indagare e sviluppare gli intrecci tra Scienza e Letteratura.
Con loro e con questo premio la scienza esce ancora una volta dai laboratori e dagli istituti di ricerca per diventare oggetto letterario. Lo fa per la necessità di trovare nuovi linguaggi per raccontarsi, per stimolare nel pubblico un interesse ad informarsi su temi complessi ma che sono oggi alla base della società.
 
Hans Magnus Enzensberger, vincitore del premio per la narrativa, uno dei più illuminati intellettuali europei, poeta, filosofo, saggista, giornalista, critico letterario e analista sociale tedesco, famoso per capolavori come La fine del Titanic (1990), l?ormai leggendario Il mago dei numeri (1997), o Elisir della Scienza (2004), sottolinea infatti come il re-incontrarsi di ?poesia e matematica? sia oggi più necessario che mai. ?Si, perché in altri tempi le relazioni fra letteratura e scienza erano diverse – racconta Enzensberger.- Tra scrittori come Lucrezio e scienziati come Galileo non c’era una separazione: è stata la specializzazione a crearla?.
Esiste per Enzensberger un denominatore comune capace di tenere insieme discipline umanistiche e scientifiche: la passione per la conoscenza. È con questo credito reciproco che si può tornare all’antica etimologia comune, per la quale il contare degli scienziati e il raccontare dei letterati sono figli dello stesso verbo latino: computare.
 
Guido Barbujani, vincitore per la sezione saggi con L?invenzione delle razze, Ed. Bompiani, professore di genetica all?Università di Ferrara ma anche apprezzatissimo autore di romanzi, si occupa di genetica umana e di evoluzione. Da molto tempo è impegnato in opere di alta divulgazione tese a far capire come il concetto di razza sia biologicamente infondato e di come esistano solo differenze di pigmentazione cutanea, espressione di un adattamento biologico a diversi contesti ambientali. Nell?umanità non ci sono confini biologici. Questa riflessione appare fondamentale in un momento di profonda trasformazione delle società occidentali verso una società multietnica, che vuol essere equa e solidale, con la globalizzazione e le grandi migrazioni umane, dove appare cruciale imparare a stabilire relazioni umane non più basate su confronti culturali ma nel riconoscimento dei valori umani universali.
 
?La scienza sta acquisendo un peso sociale sempre maggiore – sottolinea Paolo Grillo Direttore relazioni istituzionali Merck Serono – I risultati delle ricerche scientifiche stanno cambiando il modo di vivere e la percezione che l?uomo ha di se stesso, e questo deve necessariamente essere accompagnato da un crescita culturale e critica. Quello che ci proponiamo di fare attraverso il Premio è proprio di far entrare la scienza nei discorsi comuni, di raccontare il legame tra questo mondo e la vita di tutti i giorni, di chiarire il ruolo cruciale della scienza nello sviluppo sociale ed economico del nostro paese?.
 


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