Mondo
Libano: dopo strage Italia resta
Lo dichiara il sottosegretario Forcieri stamattina su Repubblica
“Nessuno prende nemmeno in considerazione di ridiscutere la missione Unifil”. Il sottosegretario alla Difesa Lorenzo Forcieri risponde cosi’, in un’intervista pubblicata oggi su “La Repubblica”, alla domanda su cosa cambia per i soldati italiani in Libano dopo la strage di caschi blu, affermando anche che per le nostre forze “salira’, se non e’ gia’ salito, il livello di attenzione”. Nella stessa logica, Forcierei interviene anche sulla missione italiana in Afghanistan: “Credo -afferma- che la situazione sia insostenibile. Ma la risposta non e’ rimettere in discussione il nostro contributo alla missione, come suggeriscono alcuni parlamentari. Se vogliamo incidere sulle modalita’ di Isaf dobbiamo esserci”. “Sapevamo che la missione in Libano era difficile -afferma piu’ in generale Forcieri- E questo attentato lo conferma. ma conferma anche che l’attenzione militare da sola non basta. Deve essere accompagnata da un’azione politica, altrimenti rischia di essere coinvolta nell’incancrenirsi dei problemi irrisolti”. Ancora sull’Afghanistan, per Forcieri “le modalita’ della missione possono e devono essere riviste. E’ inaccettabile che le azioni ‘forti’ di Enduring Freedom compromettano il lavoro fatto da Isaf”. Forcieri indica poi l’opportunita’ di “coinvolgere le forze armate afghane nella gestione e anche nel comando delle operazioni” e sottolinea che “la conferenza di Roma sull’Afghanistan, con Karzai e il segretario della nato Jaap de Hoop Scheffer, sara’ un’occasione eccellente per mettere a punto nuove strategie”.
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