Formazione

I bambini di San Giuliano (e non solo) pronti a tornare a scuola

Maestre, volontari e genitori da domani in paese per ritrovare un clima "scolastico" sotto la tendopoli. Con loro anche psichiatri di Telefono azzurro. Molise: scuole aperte da gioved

di Ettore Colombo

Dal nostro inviato a San Giuliano di Puglia (Cb)

Cercheranno un po? di tranquillità e di normalitaà facendo finta di tornare a scuola. Anche se per i bambini e i ragazzi di San Giuliano di Puglia la scuola, da lunedì mattina, saranno tre tende azzurre della Protezione civile e le lezioni sui generis (le scuole, in Molise, riapriranno solo da giovedì 14, ha spiegato sabato pomeriggio ai giornalisti l?assessore regionale ai Lavori Pubblici Antonio Chieffo, dopo un?incontro tenuto con i presidi delle scuole elementari, medie e superiori a Larino). La scuola di San Giuliano non è né inagibile né lesionata: se l’è semplicemente portata via il terremoto. Cosi’ come s?è portato via 26 bambini e una maestra. Ma come dice Anna, una delle insegnanti scampate al crollo della ‘Francesco Iovine’, ?bisogna darsi coraggio e ricominciare?. Così, mentre nel resto del Molise si conclude la verifica dei danni al patrimonio scolastico in vista di una faticosa ripresa dell?attività didattica, che i genitori temono, ma che le autorità locali ? con il consenso e le verifiche del caso – chiedono di fare, non fosse altro che per ?tornare nella normalità? (?Giovedì mattina ? ha promesso il commissario Guido Bertolaso ? la Protezione civile e i Vigili del Fuoco presidieranno tutte le scuole che riapriranno per vigilare e rassicurare genitori e figli?) nella tendopoli di San Giuliano si lavora per organizzare ?qualcosa che assomigli a una scuola?. ?Lo facciamo per i bambini – spiega ancora la loro insegnante – dagli occhi impauriti, persi?. Ecco perché nella tendopoli del centro che più ha pagato – in termini di vite umane – il sisma si fa di tutto perché già da lunedì mattina gli alunni della ?Jovine? (preside Franco Colombo) possano ritrovarsi. E non importa se ancora non c?è ancora nemmeno il container che dovrà essere adibito a scuola. Si utilizzeranno le tre tende dove ora i volontari hanno allestito una sorta di ?parco giochi?. Qui dovrebbero prendere posto una novantina (ma i dati sono ancora parziali) di ragazzi e bambini, dalla scuola materna alla media. Ci saranno anche – spiegano al campo – quelli ospitati nei residence della costa, a Campomarino, per i quali sarà organizzato un servizio di navetta. Ci saranno anche quelli scampati al crollo del 31 ottobre, gli amici e i compagni di banco degli ?Angeli di San Giuliano?. Tutti – hanno annunciato le insegnanti – si dovranno presentare accompagnati dai genitori perché, putroppo, bisognerà spiegare perché 26 di loro non ci sono più. ”Ai ragazzi – dice ancora Anna – bisognerà far capire quello che è successo. Cercheremo di parlare con loro come ci hanno consigliato alcune psicologhe, li faremo disegnare e mostreremo loro quanta solidarietà arriva dai loro coetanei di tutta Italia. Bisogna tornare alla vita normale ? dice -, o almeno bisogna provarci?. Di sicuro con i ragazzi non bisognerà fingere che tutto è uguale a prima. Ne è certa anche Michela, una delle psicologhe del team di emergenza inviato da Telefono azzurro. ?E’ necessario – afferma – che tutti capiscano cosa è successo. Per questo non lasceremo sole le insegnanti. Tutti insieme ricorderemo chi non c?è più?’. Negli ultimi giorni gli psicologi hanno cercato di preparare i ragazzi al momento in cui torneranno insieme. ?E’ una situazione molto delicata – sottolinea ancora Michela – e per questo facciamo in modo che il livello di vigilanza sia alto. I ragazzi e i loro genitori devono capire che non saranno dimenticati passato anche questo primo momento?. Chi non dimenticherà mai quello che è successo è Clementina, l?insegnante salvatasi miracolosamente dalle macerie che evita con cortesia i giornalisti ?perché – spiega loro – non mi sento una eroina e non lo sono stata?. ”Tremo al pensiero del momento in cui incontrerò i ragazzi ? si lascia scappare con delle colleghe, subito dopo la messa, la voce bassa e triste: ?non riesco ad accettare che non rivedrò più 26 di loro?.

Da segnalare, infine, che da lunedì ci sarà anche uno psichiatra israeliano, esperto nell’assistere le famiglie delle vittime degli attentati e le persone rimaste ferite, in soccorso della popolazione di San Giuliano di Puglia. Il professor Nati Laor, del Trauma Center dell’Università di Tel Aviv, sarà infatti domani in Molise per iniziativa di Telefono azzurro, presente con i suoi esperti nelle zone colpite dal sisma fin dall’inizio dell’emergenza. Con lui il professor Ernesto Caffo, neuropsichiatra infantile e fondatore dell’Associazione. ?Il professor Laor – ha detto Antonio Longo, responsabile comunicazione di Telefono azzurro – ha già lavorato anche sulla popolazione turca colpita dall’ultimo devastante terremoto. Ha infatti messo a punto un programma di rivitalizzazione delle comunità colpite da queste tragedie?’. A San Giuliano di Puglia l’esperto israeliano incontrerà i bambini e i loro genitori, ma anche gli operatori della Asl per impostare un lavoro a medio termine.

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