Non profit

La buona causa si merita una videocamera

Lo strumento è a basso costo. È efficace. Ed è molto temuto. A Caserta hanno fatto un documentario per denunciare il rischio speculazione sull’area del Macrico...

di Maurizio Regosa

«Caro sindaco, erano solo promesse elettorali?». Mai stato facile costringere alla coerenza gli amministratori riottosi. Al tempo del digitale di internet e dei blog, però, le cose stanno cambiando. E l?ultima tendenza, anche nei gruppi associativi, punta proprio a sfruttare la tecnologia per comunicare in modo mirato ed efficace, usando l?audiovisivo come strumento di memoria (per i cittadini) e di pressione (per i ?potenti?).

È un fenomeno trasversale dalle dimensioni ormai considerevoli. Riguarda i comitati cittadini impegnati nella soluzione del caro-casa, le associazioni riunite per affrontare il problema dei rifiuti: stanchi di non trovare ascolto o di doversi confrontare con media acquiescenti o troppo distratti, prendono non più carta e penna, ma la videocamera.

Qualcuno ha già scritto che è la fine delle solite petizioni. E in parte è vero: le immagini sono più efficaci e consentono oltretutto di rivolgersi direttamente alla comunità. Adottando percorsi di partecipazione molto interessanti.

Prendiamo I have a green, realizzato per conto di un comitato cittadino da Renato Lo Presti e Glenda Caserta. L?antefatto è il seguente: chiamate a raccolta dal vescovo Raffaele Nogaro, molte associazioni hanno ingaggiato una ?battaglia? per difendere un?estesa area – 324mila metri quadri, un tempo militare – che si trova nel cuore di Caserta e si chiama Macrico. Sul fronte opposto ci sono speculatori edilizi in odor di camorra. In mezzo c?è il Comune che non sa, ma intanto promette.

Dopo aver realizzato alcune iniziative di mobilitazione, il comitato ha deciso di fare un documentario per dire il suo no: «Abbiamo però scelto un punto di vista inclusivo, che permettesse alle associazioni impegnate di raccontare il loro quotidiano», spiega Lo Presti. «Quando abbiamo presentato il lavoro, c?erano più di mille persone, un bel risultato per una città come Caserta. E tutti si sono accorti di un fatto: il re era nudo».

Non contenti, per lanciare un successivo appuntamento hanno prodotto un breve spot trasmesso al sabato pomeriggio in centro città. Si vedeva un consiglio comunale tutto preso nel difficile compito di non decidere? Scaltri, no?

Ma quelli di Caserta non sono soli. Il web è pieno di iniziative analoghe. Basta cliccare www.ngvision.org per scoprire un?ampia scelta di materiali autoprodotti su diverse tematiche: dall?ecologia ai rifiuti, dalle questioni di genere all?immigrazione. Una comunità che si scambia idee, esperienze e proposte. Dal viaggio a Vicenza (per protestare contro l?ampliamento della base Usa) alla condizione di precari («precario è colui che è atomizzato», spiega un video-?confessione? collettiva postato sul sito). Tutto un mondo che si riconosce nel progetto di New global vision che – si legge online – intende «creare una rete di canali video indipendenti e a costo minimo». Una ?filosofia? che accomuna questo ad altri network, come www.arcoiris.tv, www.antenneattive.org e www.theblogtv.it.

Ma sul web non corre solo l?informazione (e la documentazione). C?è anche la solidarietà. Che si concretizza ad esempio nell?esperienza del gruppo romano dei City Angels che ha realizzato un primo filmato su Benito, anziano senza tetto della zona Nomentana. Poi un secondo, un terzo e un quarto finché, nel quinto, documentano la consegna dei soldi raccolti grazie alla sensibilità degli internauti. «Poche gocce», si giustificano gli Angels Morgan Palmas e Massimo Caporaso, «ma serviranno a qualcosa».

Insomma, la scoperta dell?audiovisivo online rappresenta una tendenza vera, profondamente consapevole, un originale capitale sociale diffuso che riserva molte sorprese e può regalare anche un po? di divertimento. Su http://dailymotion. alice.it, ad esempio, troverete i lavori del 33enne Paolo Ares Morelli. Un videoblogger molto ironico che racconta di quando Dio chiamò Prodi (per dirgli: «Prendi un precario e sacrificalo sul monte Inail») o narra dell?Ultima cena (quella dei co.co.pro: «Dopo l?ultima Finanziaria potranno mangiare solo a pranzo»).

Per visionare filmati autoprodotti:
www.ngvision.orghttp://dailymotion.alice.it


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