Cultura

Filippine, primi contatti con i rapitori di padre Bossi

Lo riferisce il superiore regionale del PIME

di Redazione

ll superiore regionale del Pontificio Istituto Missioni Estere, padre Gianni Sandalo, conferma un primo contatto verbale con i rapitori, ancora anonimi, di p. Giancarlo Bossi, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere rapito il 10 giugno scorso nei pressi della sua parrocchia di Payao. Lo riferisce l’agenzia AsiaNews.
?I contatti sono stati per ora verbali, da parte di un gruppo ancora anonimo: speriamo di avere presto altre notizie?, dice padre Sandalo, appena rientrato da Ipil, dove si è tenuta una lunga veglia di preghiera: ?Vi sono state diverse testimonianze da parte di cattolici, protestanti e musulmani. E? stato molto bello ascoltare queste persone parlare di p. Bossi, soprattutto quelli che venivano dalla sua parrocchia?.

Nella parrocchia di Payao continua la ?preghiera continua? delle diverse religioni per la liberazione del sacerdote. Tutti i luoghi di ogni culto della zona sono pieni 24 ore su 24 di fedeli che, a turno, pregano per p. Bossi. Domani alle 15.00 partirà un?iniziativa simile anche nella città di Zamboanga, capitale provinciale dell?arcipelago meridionale di Mindanao. Nel frattempo non si fermano le ricerche del missionario rapito. Una zona dell?arcipelago è stata isolata da militari e guerriglieri del Fronte islamico di liberazione Moro (Milf), che sin dalle prime ore dell?emergenza ha offerto il suo aiuto per liberare p. Bossi.

Info: www.asianews.it

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