Cultura

Stand up Speak up: presentati oggi i 17 progetti italiani

i 17 progetti hanno coinvolto 16mila gli atleti, 12 mila i tifosi e quasi 7000 gli studenti delle scuole elementari e medie.

di Redazione

Che fine hanno i fondi della campagna anti-razzismo Stand Up Speak Up promossa da Nike Europa? Quella dei famosi braccialetti bianco-neri che, grazie a campioni come Thierry Henry, Ronaldhino e Cannavaro, in pochi mesi sono diventati l?oggetto del desiderio di molti adolescenti in Italia e non solo? Con i fondi raccolti dalla loro vendita in tutti i negozi Nike si sono finanziati 201 progetti di educazione al ?tifo sano? in tutt?Europa, grazie all?expertise di Fondazione Roi Badouin. E? il risultato più importante del progetto ?Stand up, Speak up?, la campagna di sensibilizzazione al problema del razzismo negli stadi curata nel nostro Paese da Vita Consulting, presentato oggi al Centro Congressi di Fondazione Cariaplo (via Romagnosi 4) nell?ambito del convegno ?Lo sport contro il razzismo e la violenza?, cui hanno partecipato rappresentatnti dell’Uisp, del Csi e della Fgci.

Il progetto nasce nel 2005 dall?incontro tra Vita Consulting e Nike e dalla consapevolezza che il ?razzismo nel calcio esiste ancora anche se noi ne parliamo solo quando facciamo cronaca, o peggio di cronaca nera? fa notare il direttore di Vita Consulting Giuseppe Ambrosio. Sempre nel 2005 parte la campagna ?Stand Up Speak up? il cui simbolo sono 2 braccialetti incrociati (uno bianco e uno nero) per rappresentare l?unione possibile di persone di ogni colore e cultura, anche nello sport. E? un successo: in un anno vengono venduti 500mila braccialetti, per un totale di 9 milioni di euro.

Una campagna quella di Nike che ha coinvolto una delle principali fondazioni a livello europeo, la Roi Baudouin, per gestire i fondi raccolti e selezionare i progetti migliori per la lotta al razzismo in vari paesi europei. Spagna, Germania, Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Belgio Lussemburgo e Olanda: sono 10 i paesi coinvolti per un totale di 201 progetti finanziati a livello europeo che vanno dall?educazione dei più piccoli al tifo, alla promozione di una cultura anti-razzista negli stadi, alla integrazione degli immigrati nelle iniziative sportive. In Italia, il bando promosso da Vita consulting (che si è avvalsa di una giuria coordinada da Candido Cannavò) ha premiato 17 progetti che hanno coinvolto 16mila gli atleti, 12 mila i tifosi e quasi 7000 gli studenti delle scuole elementari e medie. Sono stati organizzati 19 tornei anti-razzisti, 18 convegni e si è avviata un massiccia campagna informativa (con 37mila volantini distribuiti e quasi 7000 manifesti affissi) che ha coinvolto oltre 385mila lettori e telespettatori. Il fiore all?occhiello della parte italiana è stato lo spot girato da Luigi Falorni (candidato aall?Oscar 2005 per la sezione documentari) prioiettato in vari stadi europei.

Un?iniziativa molto apprezzata dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni che è intervenuto al convegno. Da ?tifoso scatenato? quale si è definito, ha sottolineato l?importanza di riscoprire da una nuova concezione di sport, anche come istituzione: ?la Regione deve rispondere all?appello che state lanciando: l?obiettivo è quello di costituire un?alleanza tra istituzioni, il calcio professionale, i movimenti sportivi di base e le aziende? ha spiegato. ?Lo sport ? ha aggiunto a margine dl convegno ? è un?occasione per far crescere la persona e avvicinare i popoli questa la prospettiva da recuperare a tutti i livelli?.

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