Famiglia
Sinistra, va in scena la burrasca
La sinistra è in crisi, e i suoi giornali pure. Il Pd è praticamente già morto prima di essere nato. Tutti i giornali che dovevano salutarne con gioia la nascita...
La sinistra è in crisi, e i suoi giornali pure. Il Pd è praticamente già morto prima di essere nato. Tutti i giornali che dovevano salutarne con gioia la nascita (dal Corriere della Sera alla Stampa ma ormai persino anche Repubblica) si accaniscono contro i Ds – e in particolare contro il vicepremier Massimo D?Alema, sul caso delle intercettazioni Unipol-Bnl e Ricucci-Consorte – seguendo una tattica che risponde al millesimo a un vecchio detto del presidente Mao Tse Dong, «bastona il cane che affoga». La Stampa è arrivata a ventilare che D?Alema abbia dei conti esteri (in Brasile) e D?Alema, naturalmente, ha querelato. I Ds sono nella ?m.? fino al collo, i giornali (non solo quelli di destra) ci sguazzano e la Margherita, da Rutelli a Parisi (ma anche Prodi) si scansa e pare dire: «È cosa loro, mica nostra». Con questi presupposti dovrebbe nascere il Pd. Mah. Le cose, però, a sinistra del Pd non vanno meglio: il Prc (più di tutti) e gli altri partiti della sinistra radicale (meno) prendono sberle elettorali nascoste solo dal tracollo verticale di Ds e Dl, ma i suoi giornali non se ne accorgono, da Liberazione al manifesto. Lo psicodramma scatta, invece, se Rifondazione decide di non accodarsi al corteo dei duri e puri che sabato 9 ha manifestato contro Bush e ha rifiutato di sedersi comodamente nell?innocuo sit in indetto dal Prc, andato deserto. Il manifesto ci sguazza, il Corriere mena, Liberazione (ma anche l?Unità) non sanno più che pesci pigliare.
A proposito dell?Unità: i suoi giornalisti sono scesi in sciopero perché sembra che l?editore voglia sostituire l?attuale direttore, Antonio Padellaro. Il giornale perde copie, va ?ristrutturato? (che vuol dire tagliare posti di lavoro) e, soprattutto, non piace a chi vuole fare il Pd e comanda nei Ds. Già, ma chi comanda, nei Ds?
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