Non profit
5 per mille/ Un voto alla ricerca made in onlus
Un vero boom di firme. Segno della fiducia in chi oggi garantisce il 60% degli studi per combattere il cancro. E ora...
Un milione 620mila italiani hanno destinato il loro 5 per mille per la lotta ai tumori. E questo sommando le preferenze incassate solo dalle prime dieci realtà. Il fatto è che Airc ha raccolto da sola 931mila preferenze, lasciando indietro tutti gli altri. La seconda in lista, la Fondazione piemontese per la ricerca sul cancro, sfiora quota 116mila (cifra che le vale il nono posto assoluto): un successo clamoroso, considerando che la Fprc opera solo in Piemonte. «A occhio e croce vuol dire che un piemontese su dieci ha scelto noi», spiega ancora stupito Enrico Senes, responsabile del fund raising di Fprc.
Quali sono le ragioni di questo successo? «I tumori colpiscono un italiano su quattro, rientra nell?esperienza diretta di tutti», dice Maurizio Savi, direttore generale di Airc. «In secondo luogo gli italiani hanno capito che la ricerca scientifica è l?unico strumento che può ricadere a ombrello su tutta la popolazione, molto più dell?assistenza».
Il botto, infatti, l?ha fatto proprio la ricerca scientifica: sette a uno rispetto alla onlus sia per Airc sia per la Fondazione Veronesi, che avevano la doppia registrazione. Un messaggio chiaro per lo Stato, che attualmente lascia il 60% della ricerca nelle mani del non profit.
Le cifre impattano, eccome. Facendo una prima stima, Airc dovrebbe portare a casa qualcosa come 20 milioni di euro, a fronte di una raccolta di 60 milioni di euro nel 2006. La Fprc, che ha una raccolta annuale di 10 milioni di euro, grazie al 5 per mille di euro ne incasserà 2,5milioni: e dire che per promuoverlo ne ha spesi solo 30mila. In entrambi i casi, cifre che consentono di rivedere gli investimenti previsti e di puntare al rialzo. È infatti chiarissimo a tutti che se da un lato questa massa di preferenze è una dimostrazione di fiducia, dall?altro è anche un preciso mandato. Savi individua tre priorità: realizzare una piattaforma tecnologica per elaborare e analizzare più velocemente i dati raccolti; investire sui giovani ricercatori, garantendo una continuità contrattuale di cinque anni a una quindicina di nuovi ricercatori l?anno; implementare il progetto interregionale sull?oncologia pediatrica.
A Candiolo, sede della Fprc, invece spunterà una seconda torre di ricerca, accanto a quella dove già oggi 200 ricercatori indagano tutti i segreti delle metastasi: doppio spazio e – forse – doppi ricercatori.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.