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Lavoro: ok del Senato al Ddl contro il capolarato

La soddisfazione del sottosegretario all'Interno Marcella Lucidi

di Redazione

Primo si’ del Senato al disegno di legge contro lo sfruttamento di lavoratori stranieri clandestini. Il ddl introduce nel codice penale il reato di “grave sfruttamento” di immigrati, punito con “la reclusione da 3 a 8 anni” con “la multa di 9 mila euro per ogni persona reclutata od occupata”. Le nuove norme prevedono anche l’arresto obbligatorio in flagranza, la possibilita’ di sequestro dei luoghi dove avviene lo sfruttamento, la sospensione dell’attivita’ produttiva e la reclusione fino ad un anno per il datore di lavoro; prevista anche un’ammenda, che va dai 3 mila ai 5 mila euro, per chi offre lavoro domestico a piu’ di due lavoratori irregolari. Il reato di “grave sfruttamento dell’attivita’ lavorativa”, introdotta nel codice penale, ha nel mirino “chiunde recluti lavoratori, ovvero ne organizzi l’attivita’ lavorativa, sottoponendo gli stessi a grave sfruttamento, mediante violenza, minaccia o intimidazione”. Le sanzioni vengono aumentate nel caso di lavoratori clandestini: il datore di lavoro in questo caso sara’ punito con l’arresto da 3 mesi a un anno, “nonche’ con l’ammenda di 5 mila euro per ogni lavoratore impiegato”. Le nuove norme puntano a sconfiggere un’economia sommersa, connessa anche alla malavita. Secondo i dati della commissione per le verifiche e le strategie dei centri per gli immigrati, oltre 300 mila persone sono in mano a scafisti, caporalato e sfruttamento della manodopera. ”Un voto importante contro una patologia del sistema produttivo che crea economie illegali, ostacola la concorrenza e falsa gli equilibri di mercato”. Il sottosegretario all’Interno Marcella Lucidi, rappresentante del Governo nell’esame del disegno di legge per ”contrastare lo sfruttamento dei lavoratori irregolarmente presenti sul territorio nazionale” commenta cosi’ l’approvazione a Palazzo Madama del testo di legge contro il caporalato. Ora l’esame passa alla Camera.


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