Famiglia

Minori: in Italia 400mila baby lavoratori

Sono i dati diffusi alla vigilia della Giornata mondiale contro il Lavoro minorile

di Gabriella Meroni

Il fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile non e’, purtroppo, una prerogativa dei Paesi in Via di Sviluppo. Anche in Italia oltre 400.000 bambini dai 7 ai 14 anni sono obbligati a lavorare. E’ da questo dato che si e’ avviata la ricerca del Censis, promossa dal Consiglio Nazionale dei Consulenti del Lavoro, tramite la Fondazione Studi e presentata oggi in vista della Giornata mondiale contro il Lavoro minorile prevista per domani. La presenza di Telefono Azzurro e’ risultata, in quest’ottica, di fondamentale importanza per leggere il fenomeno, non solo per la gravita’ delle sue conseguenze sullo sviluppo evolutivo del minore, ma anche per segnalare tutti i drammatici rischi che corre il bambino inserito nel circuito dello sfruttamento e del lavoro non tutelato (privazione della liberta’, trascuratezza, abusi fisici, psicologici, sessuali, gravi infortuni). Dall’indagine sul fenomeno dello sfruttamento del lavoro minorile in Italia, svolta intervistando 1.918 Consulenti del Lavoro, che, nella totalita’ di Ente gestiscono 1 milione di aziende e 7 milioni di rapporti di lavoro, risulta che la stragrande maggioranza di questi (l’85%), ritiene il fenomeno assolutamente consolidato in Italia anche se in una leggera fase di diminuzione (57%). Analizzando i settori in cui il lavoro minorile si concentra in modo particolare, si evidenziano il comparto agricolo e quello dei laboratori artigiani (rispettivamente per il 28.3% e per il 22.1% delle risposte fornite), seguiti dal terziario, dal commercio e dalla ristorazione (17.3% e 17.9%). Si tratta di attivita’ generalmente connotate da una elevata stagionalita’, per fronteggiare la quale torna utile il coinvolgimento di manodopera a basso costo e tendenzialmente in pausa scolastica, almeno nei periodi estivi. Piu’ preoccupante e’ la indicazione di una percentuale, seppure minima, di minori che svolgerebbero lavoro domestico per conto terzi (4.7%).


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