Famiglia
G8, Italia a mani vuote. La Sentinelli che fa?
La lotta contro la povertà che attanaglia il mondo dovrebbe essere nelle corde di qualsiasi governo di centrosinistra che si rispetti...
di Paolo Manzo
La lotta contro la povertà ?
? che attanaglia il mondo dovrebbe essere nelle corde di qualsiasi governo di centrosinistra che si rispetti, tanto più quando la coalizione che appoggia Prodi aveva organizzato lo scorso anno, poche settimane prima del voto, una conferenza in quel di Firenze dal titolo significativo: Noi e gli altri. Nell?occasione piovvero promesse. Peccato che a posteriori, di fronte ai fatti, se dovessimo trovare un titolo che inquadri bene l?impegno del governo Prodi in materia di cooperazione allo sviluppo, la scelta cadrebbe su un poco politically correct Noi? e degli altri chi se ne frega!. Con buona pace del miliardo di esseri umani costretti a vivere con meno di un dollaro al giorno. In Occidente, infatti, il nostro Paese è uno dei peggiori erogatori di aiuti allo sviluppo (Aps). «L?Italia è l?unico caso europeo che ha visto diminuire il volume degli aiuti umanitari, dal 2005 ad oggi sono calati di 260 milioni di euro», ha denunciato la rock star Bono Vox in un?intervista a Repubblica. «Il governo italiano rischia di perdere la reputazione e la fiducia della gente. Non rispettando gli impegni verso i poveri si fanno passare dalla parte della ragione quelli che bruciano le macchine».
Ma Bono non è il solo ad avere lanciato l?allarme. In una lettera aperta al governo il 15 maggio scorso, le 160 organizzazioni non governative aderenti all?Associazione delle ong italiane avevano ricordato a Prodi che «la percentuale del prodotto interno lordo destinato agli aiuti pubblici allo sviluppo nel 2006 è ai minimi storici dello 0,20% (2.925 milioni di euro)», il che «equipara l?Italia a Stati come Cipro, Ungheria o Slovenia» relegandolo «all?ultimo posto dell?Unione Europea e a fanalino di coda dell?insieme dei Paesi Ocse».
Nel correre ai ripari, Romano Prodi ha voluto rassicurare le ong italiane in una riunione tenutasi a Palazzo Chigi alla vigilia del summit del G8. Il premier ha affermato che il rispetto degli impegni di Barcellona «è il minimo che si possa fare», ma lo stesso Prodi ha poi ammesso che «la volontà di recuperare in fretta le inadempienze passate si scontra con delle forti difficoltà». Un modo come un altro per dire che i poveri del mondo dovranno fare a meno del tesoretto. Colpisce il silenzio sull?argomento e sul vivace dibattito della viceministro degli Esteri con delega alla cooperazione, Sentinelli.
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