Famiglia
Immigrati: Ferrero, regolarizzare clandestini che lavorano
Gli immigrati? Sono quasi tutti clandestini, la maggior parte non lavora e costano allo Stato molto piu' dei cittadini italiani. L'intervento del ministro all'istituto tecnico industriale Leonardo
di Redazione
Gli immigrati? Sono quasi tutti clandestini, la maggior parte non lavora e costano allo Stato molto piu’ dei cittadini italiani. Gli interventi degli alunni dell’istituto tecnico industriale Leonardo Da Vinci di Roma, che hanno incontrato oggi il ministro della Solidarieta’ sociale, Paolo Ferrero, nell’ambito di un’iniziativa dell’Arci per l’integrazione, sono un condensato di tutti i luoghi comuni sugli immigrati che circolano in Italia. LA cronaca dell’agenzia DIRE. “Leggende metropolitane” per usare le parole del ministro, che ha sostenuto due ore e mezzo di confronto serrato con una platea di diciottenni, per meta’ italiani e per meta’ extracomunitari. Si’ perche’ il 50% degli studenti del Leonardo Da Vinci sono stranieri: 49 le nazionalita’ che convivono nella scuola. Un microcosmo che ben rappresenta la complessa realta’ del Paese. “Siamo spaccati a meta’: gli italiani molto spesso non hanno rapporti con gli stranieri e anche gli stranieri fanno i gruppetti”, racconta uno dei rapprentanti d’istituto. “Abbiamo gia’ tanti problemi di delinquenza e disoccupazione, perche’ dobbiamo farci carico anche degli extracomunitari?”, domanda una ragazza di Piazza Vittorio, quartiere romano con un altissimo tasso di immigrati, che lamenta di non poter uscire di casa dopo le 18.30 per paura di essere aggredita. “Una diffidenza dovuta in parte a leggende metropolitane”, spiega Ferrero, che snocciola i dati: tra gli immigrati regolari la propensione a delinquere e’ piu’ bassa della media della popolazione italiana. E ancora: su tre milioni di immigrati regolari, sottolinea il ministro Ferrero, il 68% lavora, contro il 58% degli italiani. Quanto ai clandestini, sono circa 500 mila, quindi molto meno di quelli a posto con i documenti, e per la maggior parte lavorano anche loro. Gli stranieri, infine, pur pagando le tasse come tutti, costano allo Stato meno dei “nativi”, perche’ hanno un accesso ai servizi piu’ limitato. Fin qui le risposte agli italiani. Dal canto loro gli studenti extracomunitari lamentano “regole troppo difficili” e costi salati per poter ottenere un permesso di soggiorno e chiedono se non esista una legge per mettere in regola i clandestini che gia’ sono nel Paese. “Una legge cosi’ non esiste”. Per il futuro, “evidentemente non si possono fare regolarizzazioni generalizzate, vale a dire sanatorie, che avrebbero solo un effetto-richiamo, ma sono convinto- spiega il ministro, sottolineando che per il momento si tratta di un’opinione personale- che dobbiamo arrivare in un tempo non lungo a permettere a tutti gli immigrati clandestini che lavorano di essere regolarizzati”.
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