Sostenibilità

Coldiretti: dopo 100 anni la plastica diventa “bio”

A Bruxelles l'esposizione di materiali di origine agricola

di Redazione

A cento anni dalla sua invenzione, la plastica si trasforma e diventa ”bio” per assicurarne la sostenibilita’ ambientale nel futuro con l’utilizzo di fonti rinnovabili di origine agricola non inquinanti e completamente biodegradabili che permettono di realizzare i piu’ diffusi oggetti di uso comune: dai walkman alle bottiglie, dagli occhiali ai pneumatici, dai contenitori alimentari a quelli per le pile, dalle biro ai sacchetti della spesa, dai piatti ai bicchieri, ma anche bastoncini cotonati, sacchi per raccolta differenziata rifiuti, giochi per animali e bambini o pannolini.

E’ quanto afferma la Coldiretti che, nella Giornata mondiale dell’ambiente che coincide quest’anno con il centesimo anniversario dell’invenzione della plastica, ha allestito a Bruxelles una esposizione di innovazioni realizzate con materiali di origine agricola non inquinanti e biodegradabili. L’appuntamento e’ al Forum Internazionale ”Dal territorio la salute per la nuova Europa” sul tema del ruolo dell’agricoltura per la salute e l’ambiente nell’Unione Europea, aperto dal presidente Nazionale Sergio Marini. La plastica – ricorda la Coldiretti – nasceva nel 1907 in America per opera del chimico belga Leo Baekeland che invento’, dalla condensazione del fenolo e delle formaldeide, un polimero resinoso chiamato bakelite, la prima plastica completamente sintetica prodotta su scala industriale. Da allora la famiglia dei materiali plastici si e’ allargata rapidamente e oltre alla bakelite sono stati scoperti rayon, cellophane, Pvc e nylon che hanno trovato le piu’ diverse applicazioni: dalle calze agli arredamenti, dalle stoviglie ai dischi, dalle bottiglie ai sacchetti della spesa. Una escalation che ha visto parallelamente crescere i problemi di carattere ambientale dovuti al consumo di combustibile fossile, alle emissioni di gas serra e allo smaltimento: oggi nel mondo la plastica riciclata e’ appena il 10 per cento. In Europa, stima la Coldiretti, si consumano ogni anno circa 100 miliardi di sacchetti di plastica, importati per la maggioranza da paesi asiatici come Cina, Thailandia e Malesia che vengono dispersi nell’ambiente dove occorrono almeno 200 anni per decomporli.


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