Volontariato

D’Elia sulla Turco: è il ministro di Federfarma

Una nota del parlamentare della Rosa nel Pugno

di Gabriella Meroni

Sulla presa di posizione del Ministro della salute Livia Turco che ha annunciato un emendamento al Senato soppressivo dell’emendamento di Sergio D’Elia approvato alla Camera e che punta a liberalizzare la vendita dei medicinali a pagamento con l’obbligo di ricetta, il deputato radicale della Rosa nel Pugno ha dichiarato: «Il no del Ministro Turco all’emendamento passato alla Camera si spiega solo con l’accettazione supina della pressione dei proprietari di farmacie, 16.000 dei circa 70.000 farmacisti italiani, che hanno fin qui operato in regime di assoluto monopolio. Una lobby potentissima, guidata da Federfarma, non solo esercita il suo controllo in Parlamento su interi gruppi politici anche quelli più liberali e liberisti, ora ha anche il suo rappresentante nel governo. Il tentativo del Ministro Bersani di opporsi alle corporazioni e andare fino in fondo sulla via delle liberalizzazioni deve fare i conti anche con l’opposizione interna al governo del Ministro Turco. La quale ha tutto il diritto di scegliere chi può vendere il farmaco dispensato in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, ma non può impedire ad un laureato ed abilitato alla professione di farmacista di aprire un proprio esercizio e dispensare tutti i farmaci a pagamento che non sono coperti dal SSN. Il problema non è il luogo fisico dove questo avviene, parafarmacie o supermercati, perchè l’unico titolare dell’atto dispensatore rimane comunque un farmacista».


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