Non profit

Donazioni alla cultura: aziende più avare dei cittadini

Facendo due calcoli, si scopre che le imprese hanno donato 2 milioni in meno del 2005, i cittadini 9 milioni in pi

di Gabriella Meroni

Le donazioni delle imprese private alla cultura calano in Italia, nonostante la possibilità di dedurle totalmente dal reddito. I dati del 2006 parlano chiaro: 30 milioni di euro, meno 2 milioni rispetto al 2005. Lo riporta un articolo del Sole24Ore di oggi.

Uno smacco per chi confidava nella riforma del 2000, che ha previsto la deduzione totale del reddito d’impresa dei contributi all’arte e allo spettacolo. E i segnali di fiducia non erano mancati, almeno fino al 2005, anno in cui si era registrato il record di 32 milioni, +71% rispetto al 2004 (quando furono versati 19 milioni). E invece quest’anno si è arrivati a uno stop.

Ma chi ha ricevuto le donazioni? Ai primi posti ci sono gli enti lirici, come la Scala di Milano (7,4 milioni), la Fenice di Venezia e l’Accademia di S. Cecilia di Roma. Nel complesso, lo spettacolo ha ricevuto il 60% dei fondi contro il 30% andato alla cultura. I mecenati? Soprattutto grandi aziende come Enel, Pirelli, Bnl, Banca Intesa, Generali.

Se le donazioni delle imprese calano, aumentano invece vertiginosamente quelle di privati cittadini ed enti non commerciali, pari nel 2006 a 11,6 milioni di euro, contro i 2,6 milioni del 2005. Una vera e propria impennata che permette di concludere comunque che nel 2006 la “raccolta” della cultura sia stata più alta del 2005: in totale, 41,6 milioni contro 34,6.


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