Politica

Amministrative: il Pd, per ora, non affascina

L'effetto partito democratico delude le attese e l'Ulivo nelle province centro settentrionali ha un'emorragia di voti.

di Redazione

L’effetto partito democratico delude le attese e l’Ulivo nelle province centro settentrionali ha un’emorragia di voti. Con il cammino costituente avviato, al Centro-nord l’alleanza tra Ds e Margherita prende meno voti di quanto avessero fatto alle precedenti elezioni i due partiti separati.
Un confronto piuttosto agevole e’ possibile sulla base dei risultati delle provinciali, dove il sistema proporzionale consente il raffronto diretto tra i risultati dei partiti. Nelle sei province al voto, l’Ulivo perde mediamente l’8,4% dei consensi rispetto alla consultazione di 5 anni fa.
Ad Ancona, l’Ulivo raggiunge il 30% dei consensi. Cinque anni fa, i soli Ds erano attestati al 26,8% mentre la Margherita era al 14,7%. In totale l’Ulivo ancora separato in casa realizzava il 41,5%. La perdita e’ di oltre 11 punti percentuali. Prc, Pdc e Verdi mantengono invece il 15,1% di preferenze.
A Como le cose non vanno molto diversamente. Nel 2002 l’Ulivo era attestato al 21,4%, mentre la sinistra radicale al 9,4%. Il voto di ieri posiziona il nucleo originario del Pd al 15,7%, mentre la sinistra si piazza al 5,7%.
A Genova, l’Ulivo raggiunge il 30,2%. Cinque anni fa i soli Ds erano al 30,7%, la Margherita al 9,1%: in totale l’Ulivo originario era al 39,8% e la perdita e’ di oltre il 9%. La sinistra radicale passa dal 12,3% del 2002 all’11,5% di ieri.
A La Spezia nel 2002 Ds e Margherita erano attestati al 42,7%, mentre ieri si sono fermati al 32,7%. La sinistra radicale (Prc, Verdi e Pdci) passa dall’11,8 % all’11,0. A Varese, l’Ulivo ieri si attesta al 17%, la sinistra antagonista al 7,7%. Nel 2002 i Ds erano al 13,5%, la Margherita al 10%, mentre la somma di Rifondazione, Comunisti italiani e Verdi era al 9,9%.
A Vercelli, dove ieri l’Ulivo ha raggiunto il 16,3%, mentre Rifondazione e Verdi si sono attestati al 7,2%. Il 26 maggio del 2002 i Ds erano al 15,7%, la Magherita al 7,2%. La flessione per i fondatori del nuovo partito e’ di oltre il 6%. La sinistra radicale (con i Verdi che si presentavano con Di Pietro) con il 9,5 perde il 2,3%.
A Vicenza si passa dal 24,1% della somma Ds e Dl del 2002, al 15,4% del voto di domenica e lunedi’, con una flessione del 5,7%. Prc, Verdi e Pdci ottengono il 4,3% mentre 5 anni fa erano all’8,2%. In media nelle sette province al voto, l’Ulivo di cinque anni fa perde oggi l’8,4% dei voti, passando da una media del 30,8% ad una del 22,4%.

In termini assoluti sarebbe come se l’Ulivo avesse perso oltre 150mila in 5 anni, nelle sette province del Nord. I tre partiti della sinistra radicale perdono invece mediamente il 2,28% dei consensi, cioe’ all’incirca 40mila voti. Una spiegazione plausibile potrebbe far leva sull’alta percentuale di chi non ha votato rispetto alle precedenti elezioni.


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