Cultura

FSE: Agriturismo? No, cultura contadina

Le strane storie che si incontrano al FSE.

di Barbara Fabiani

Vent’anni fa era alla catena di montaggio della Fiat. Ma non ci volle molto per capire che quella non era una bella vita.
Claudio Tamagnini preferì Alcamo a Torino e la vanga alla chiave inglese.
“Non che si faccia meno fatica. Anzi è stata proprio una faticaccia “- racconta questo oriundo messinese (“emigrato prima della nascita” – precisa) con un aspetto da normanno anarchico.
Con un gruppo di amici mise su la prima piccola azienda agricola : conigli e arance. Oggi la cooperativa comprende 5 piccole fattorie a conduzione familiare , tutte tenute da “bioradicali” e convinti che per cambiare il modello di sviluppo bisogna anche avere il coraggio di cambiare vita.
Oggi la produzione che da maggiori soddisfazioni è quella di conigli, allevati con mezzi rigorosamente bio. “Ci siamo detti : ma perchè la sicilia dovrebbe importare i conigli veneti dell’AIA e dell’Amadori, pigiati nelle gabbie e imbottiti di antibiotici?”, ed ora le cinque fattorie vendono direttamente ai privati o alle aziende di trasformazione , saltando il passaggio di commercianti e grossisti.

Da quanche anno, poi, si può andare a trovarli alla fattoria “La Talpa” e passare le vacanze con loro, ad Alcamo (provincia di Tarpani) a due chilomentri dal mare e altrettanti da un parco naturale protetto.
Ma non chiamatelo agriturismo: si tratta, invece, di condividere e conoscere la cultura contadina.
Il bello sta nell’entrare nei ritmi e nei modi di una fattoria. Senza esagerare ma neanche facendo finta di essere in albergo.
E’ tutto molto informale, un pò “anarchico” nella filosofia, ma estremamente coerente con le convinzioni no-global.

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