Politica

La politica mobiliti energie, non paure

Gli amministratori milanesi si confrontano con gli autori di Communitas. Secondo Bonomi i politici dovrebbero convocare...

di Redazione

Il luogo scelto per la discussione intorno ai due volumi di Communitas sulle banlieue, la villa dei Radice Fossati al centro di una periferia-borgo tipicamente milanese, a Villapizzone (tra la Bovisa e Quarto Oggiaro), oggi abitata dalle famiglie e dai volontari dell?Associazione Comunità e Famiglia che l?hanno resa esempio di accoglienza e di bellezza, era più che un luogo simbolo, ma già un?indicazione per la discussione. «Ecco un esempio di come si trovino pezzi di centro in periferia e viceversa», ha sottolineato Luca Doninelli che, parafrasando Boskov, ha detto: «Centro è là dove la gente vive, perciò sembra di essere più in centro qui che a Brera, dove c?è gente che usa la città invece di viverla». «Bisognerebbe ripartire da qui», ha ribadito Fabio Terragni, «dalla natura di Milano che è una città fatta da tante piccole città e borghi, bisognerebbe riscoprire i valori propri di questi borghi».

«A Milano, non ci sono le banlieue», ha subito precisato il direttore di Communitas, Aldo Bonomi. «Questo, però», ha continuato Bonomi, «non ci autorizza a sottovalutare i disagi che pur ci sono e sono talmente reali da suscitare paure». Tre le linee di riflessione proposte da Bonomi. La prima: «Il primo problema è che non ci sono più i Radice Fossati per cui era del tutto evidente l?interesse al benessere del territorio su cui stavano le loro attività imprenditoriali. Oggi si fatica ad intravvedere una neo borghesia capace di stare sui luoghi e non solo sui flussi». La seconda: «Il pericolo maggiore mi sembra oggi quello di comunità che ritrovano identità aggregandosi contro il diverso da sé. Lo abbiamo visto ad Opera quando tanti cittadini ?per bene? si sono aggregati contro i Rom. Per questo è operazione pericolosa e irresponsabile quella di chi vuol spendere la paura sul mercato politico». La terza: «La politica, invece di attardarsi sulle paure, e magari usarle, dovrebbe mobilitare tutte le energie, dal basso e dall?alto, convocarle e metterle insieme per ?fare? società e territorio, poiché il pericolo vero a Milano è che ogni cerchio (in senso geografico e sociale) si separi dall?altro».

Un invito che gli amministratori presenti – Ezio Casati, assessore ai Servizi sociali della Provincia di Milano, e Carlo Masseroli, assessore allo Sviluppo del territorio del Comune di Milano, hanno mostrato di condividere. «Dobbiamo liberare e valorizzare le positività presenti nel territorio, e ce ne sono», ha detto Masseroli. E Casati: «La malattia della politica è il cortotermismo che non permette di cercare risposte vere».


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