Formazione

Molise. I Ds incontrano i sindaci: “Voi i protagonisti”

Il capogruppo al Senato Gavino Angius ha guidato una delegazione di onorevoli diessini nei luoghi colpiti dal sisma: "Solidarietà, ma anche vigilanza"

di Ettore Colombo

Devono essere i sindaci e gli enti locali i veri protagonisti della ricostruzione post-terremoto: il Governo faccia dunque i passi necessari per correggere un decreto legge confuso e non condivisibile. Ad illustrare la posizione dei Democratici di sinistra sul sisma che ha devastato il Molise ed ha provocato 29 morti e’ stato il capogruppo dei Ds al Senato Gavino Angius, che assieme ad una delegazione di parlamentari (Vigni, Mariani, Crucianelli, Mariotti, Di Siena, Ascarella, Gasbarri, Viserta) ha incontrato gli amministratori locali ed ha fatto un giro nelle tendopoli della zona. ”Siamo venuti qui per testimoniare la nostra vicinanza e l’attenzione al dramma che state vivendo ma anche per ascoltare le vostre esigenze, le vostre proposte, i vostri bisogni – ha detto Angius ai sindaci dei paesi colpiti – ma le critiche che faremo sono propositive e positive. Ci assumeremo le nostre responsabilita’ in Parlamento per elaborare una serie di proposte che presenteremo al Governo”. E le critiche, al decreto dell’esecutivo Berlusconi, Angius le sintetizza in quattro punti. Il primo e’ quello dei troppi poteri concessi al commissario governativo sull’emergenza. ”Il decreto affida la responsabilita’ esclusiva dell’emergenza e della ricostruzione al commissario di governo, senza fare distinzione tra i due momenti – e’ la spiegazione del capogruppo dei Ds – e’ giusto che all’inizio vi sia un momento di centralizzazione ma dopo e’ fondamentale, essenziale e decisiva la partecipazione dei sindaci e dei Comuni stessi che sono le entita’ piu’ vicine alle persone che vivono in questa realta’ martoriata”. La critica e’ anche di natura politica: ”al commissario vengono attribuiti tutti gli interventi e tutte le iniziative. Viene dato a questo soggetto la responsabilita’ politica che dovrebbe spettare invece ad un ministro o ad un sottosegretario”. Le osservazioni dei Ds si estendono anche alla scelta dei subcommissari che si dovranno occupare dell’emergenza. Il decreto, secondo Angius, non indica chi li nomina, se debbano essere tecnici o amministratori, chi li coordina e quali responsabilita’ debbano avere. I Ds hanno fatto propria la proposta avanzata dai sindaci di essere loro stessi nominati subcommissari. ”Alcuni interventi molto importanti previsti dal decreto – aggiunge Angius passando alla terza critica – vengono ipotizzati sentendo la Regione. Ma questo parere deve essere dato entro 48 ore. Capisco l’urgenza di prendere decisioni importanti ma interventi di questa valenza necessitano di un esame e non puo’ essere certo fatto in 48 ore. E’ un punto molto delicato perche’ significa avocare a se ogni decisione e centralizzare l’intervento”. Anche sulle risorse il parere dei Ds sul decreto e’ negativo. Non vengono infatti stanziate risorse aggiuntive ma semplicemente quelle prelevate dal fondo a disposizione della protezione civile. ”Non ci sono risorse aggiuntive rispetto al dramma che il Molise ha vissuto – dice Angius – tutti noi dobbiamo farci carico di questa emergenza e non si puo’ non stanziare fondi aggiuntivi. Per questo chiediamo un fondo straordinario per il terremoto”. Il capogruppo dei Ds e i parlamentari hanno manifestato la volonta’ di accogliere le proposte che i sindaci faranno loro per portarle in Parlamento. ”In questo dramma si deve reagire senza strumentalizzazioni – conclude il capogruppo dei Ds a Palazzo Madama – facendo tesoro delle esperienze passate. Penso che se protagonisti diventino le popolazioni colpite dal sisma si puo’ costruire una pagina nuova di rinascita e di ricostruzione”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.