Formazione

E al Senato si riparla d’inchiesta sui fatti di Genova

La proposta è del senatore Malabarba (Prc). Il relatore, Gabriele Boscetto (FI) ha chiesto di rigettarla. Lo stenografico del dibattito

di Benedetta Verrini

Braccio di ferro ieri al Senato sull’opportunità, riproposta da un senatore di Rifondazione, di istituire una commissione d’inchiesta sui fatti di Genova. Il dibattito si è svolto alla commissione Affari Costituzionali: il relatore, Gabriele Boscetto (FI), ha formalmente richiesto di respingere la proposta, “rilevando che la Commissione parlamentare d’inchiesta non potrebbe sostituirsi al delicato compito affidato alla magistratura, propone di respingere la proposta di inchiesta parlamentare in esame”. Il proponente, il senatore Luigi Malabarba (Prc), ha difeso l’importanza della sua proposta anche alla luce degli ultimi elementi accertati (“I fatti che meritano un’inchiesta penetrante anche da parte del Parlamento sono, fra gli altri, l’uccisione di Carlo Giuliani, le cariche contro un corteo pacifico di 200-300 mila persone, le aggressioni perpetuate nella scuola Diaz, in merito alle quali alcuni agenti hanno ritrattato le dichiarazioni rese in un primo momento, con riguardo al presunto attacco ai poliziotti, alla coltellata sferrata a un agente e alle “bottiglie molotov” rinvenute nei locali, e infine agli episodi di violenza all’interno della caserma Bolzaneto”). Il seguito del dibattito è stato poi rinviato ad un’altra seduta. Ecco lo stenografico della seduta: (Doc. XXII, n. 13) MALABARBA ed altri. – Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti verificatisi a Genova in occasione del “G8”. (Esame e rinvio) Il relatore BOSCETTO illustra la proposta di inchiesta parlamentare in titolo che, ad avviso dei proponenti, è giustificata dalla circostanza che l’indagine conoscitiva a suo tempo svolta non sia stata sufficiente per comprendere la reale dinamica degli incidenti, la responsabilità degli autori delle violenze e la catena di comando delle forze dell’ordine, nonché dal fatto che sono emersi nuovi elementi, come denunciato, tra gli altri, dall’associazione Amnesty international. Dopo aver commentato nel dettaglio gli articoli del documento, ricorda l’analoga proposta di inchiesta sulla quale l’Assemblea del Senato si pronunciò negativamente, sottolineando l’opportunità di attendere l’esito delle indagini della magistratura. Riferisce, quindi, su alcuni articoli di stampa nei quali si dà conto della rilevanza e complessità delle indagini giudiziarie e si informa circa la probabile richiesta di archiviazione del procedimento a carico del carabiniere Mario Placanica per la morte del giovane Carlo Giuliani. In conclusione, rilevando che la Commissione parlamentare d’inchiesta non potrebbe sostituirsi al delicato compito affidato alla magistratura, propone di respingere la proposta di inchiesta parlamentare in esame. Il senatore MALABARBA osserva che un’inchiesta parlamentare che fosse stata disposta immediatamente dopo i fatti di Genova sarebbe stata senz’altro più utile ed efficace. Tuttavia, sono emersi fatti nuovi clamorosi, di cui dovrebbe occuparsi non solo la magistratura, ma anche il Parlamento: tali fatti, a suo avviso, hanno sostanzialmente modificato il complesso degli elementi in base ai quali a suo tempo fu respinta la proposta di inchiesta parlamentare. Evidenzia, in particolare, che le indagini della magistratura si stanno rivolgendo, oggi, soprattutto verso l’operato delle forze dell’ordine, fatto questo che indica la differenza dalla situazione nella quale fu respinta la precedente richiesta. Ci sono, a suo parere, motivi di interesse straordinario per rapportarsi in modo costruttivo con il movimento che critica la globalizzazione, ricercando un confronto aperto. Ciò non sarebbe possibile, a suo avviso, senza sanare i contrasti che si sono determinati in occasione del vertice G8 di Genova. I fatti che meritano un’inchiesta penetrante anche da parte del Parlamento sono, fra gli altri, l’uccisione di Carlo Giuliani, le cariche contro un corteo pacifico di 200-300 mila persone, le aggressioni perpetuate nella scuola Diaz, in merito alle quali alcuni agenti hanno ritrattato le dichiarazioni rese in un primo momento, con riguardo al presunto attacco ai poliziotti, alla coltellata sferrata a un agente e alle “bottiglie molotov” rinvenute nei locali, e infine agli episodi di violenza all’interno della caserma Bolzaneto. Un’indagine approfondita dovrebbe essere orientata, a suo giudizio, anche verso il ruolo del comando che si esercita a livello sovranazionale, considerato che anche in occasione di altri vertici (ad esempio quello di Napoli del marzo 2001 e quello successivo di Goteborg) sono stati registrati analoghi comportamenti da parte delle forze dell’ordine. Sottolinea, inoltre, che la proposta di inchiesta parlamentare in esame non può essere tacciata di strumentalizzazione politica, non essendo ora in discussione la posizione del Ministro degli interni. Rileva, anzi, con soddisfazione che si verificano comportamenti nuovi da parte di quel Dicastero, per cui è possibile auspicare un positivo percorso dialettico che consenta di governare le dinamiche del conflitto sociale. La richiesta, dunque, intende sollecitare un confronto e un approfondimento dei fatti e da essa, a suo parere, la maggioranza non avrebbe nulla da temere. Ricorda, infine, che la proposta di inchiesta parlamentare è appoggiata da quaranta senatori di tutti i Gruppi dell’opposizione e dal consenso di 11.000 cittadini di Genova. Il relatore BOSCETTO, riservandosi di replicare più diffusamente al termine della discussione generale, contesta le affermazioni del senatore Malabarba, che sembrano voler giungere in questa sede alla attribuzione delle responsabilità. Il seguito dell’esame è quindi rinviato.


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