Famiglia

Vi spiego il miracolo francese

Uno dei maggiori esperti di famiglia d’Oltralpe racconta il modello vincente adottato a Parigi. Un approccio universale: cioè agevolazioni per...a cura di, Michel Godet

di Redazione

In quest?Europa che scivola verso l?invecchiamento irreversibile, la Francia, oggi, fa una bella figura. Il suo indice di fecondità (numero medio di bambini per donna) è vacillato dopo la rivoluzione dei contraccettivi, è rimasto sotto il livello di guardia lungo gli anni 80 e 90 (cosa che causa già e causerà ancora problemi domani). Si è a lungo trascinato tra l?1,8 e l?1,9 senza mai affondare completamente com?è successo ai nostri vicini, Italia e Spagna in particolare (dove è sprofondato a livelli irrecuperabili dell?1,2 e dell?1,4). Infine da noi l?indice si è lentamente ripreso sino a superare la soglia dei 2 bambini per donna lo scorso anno. Cioè si sta dolcemente avvicinando al livello necessario per garantire il ricambio delle generazioni.

La Francia deve la tenuta della sua natalità grazie a quel che resta della politica familiare votata all?unanimità dal Parlamento al momento della Liberazione, su spinta di Alfred Sauvy. A questo demografo, che era pure economista, si deve non solo la resurrezione di un Paese esangue grazie al baby boom, ma anche la prosperità dei 30 anni che sono seguiti, grazie al dinamismo delle famiglie numerose sostenute dalla potenza pubblica.

La politica familiare francese, che per decenni è stata aspramente criticata all?estero, oggi viene guardata come modello in Europa. Ma bisogna anche essere consapevoli che se questa politica ci ha protetti, se ha permesso al desiderio diffuso di avere bambini di essere realizzato, è grazie al suo carattere universale: nel senso che si rivolge a tutti, all?interno di tutti gli strati della popolazione. ?Universale? significa che non è pensata solo per fasce di popolazione individuate per ragioni sociali, ma che ha come criterio quello di ridurre, nella popolazione intera, le diseguaglianze tra famiglie con bambini e famiglie senza bambini. Ricordo che tutte le ricerche attestano scientificamente come in una famiglia con due genitori il livello di vita scenda del 13% alla nascita del primo figlio e del 19% con il secondo.

Il carattere universale della politica familiare fa leva su un?altra specialità francese: gli asili, la cui organizzazione è determinante per spiegare come, nello stesso tempo, la Francia abbia saputo mantenere alto il suo tasso di natalità e anche l?occupazione femminile, pure tra le madri di famiglia. La scuola materna è ?universale? nel senso che è aperta a tutti i bambini senza distinzioni. è unica nel suo genere per estensione sul territorio, per orari di apertura, per l?eccellenza dei modelli pedagogici e per la sua gratuità per tutti. è una scuola materna che oggi apre le porte al 35% dei bambini di due anni.

La prospettiva universale della politica familiare francese è un capitale prezioso che si rischia di dilapidare se si insiste nel volerla usare per livellare le diseguaglianze di reddito tra le famiglie ricche e quelle povere (?diseguaglianze verticali?). La sua vocazione è quella di attenuare, all?interno di ciascuna categoria sociale, il carico economico rappresentato dai figli (?diseguaglianze orizzontali?) e dunque combattere l?impoverimento relativo delle famiglie con più figli. Con il trasformare la politica familiare in politica sociale si perde sui due piani, quello demografico e quello democratico.

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