Politica

Si è aperta a Firenza la Conferenza nazionale sulla famiglia

Napolitano e Bindi: la Costituzione sia da guida alle scelte politiche

di Maurizio Regosa

FIRENZE – All’indomani della presentazione dei dati Istat, che tratteggiano un Paese in difficoltà e ricordano l’affano di troppe famiglie, si è aperta stamane a Firenze, a Palazzo Vecchio, la Conferenza nazionale sulla famiglia, voluta – come ha precisato nella sua relazione il ministro Bindi – dall’intero governo e non da un singolo ministero.

I lavori, dopo i saluti delle autorità locali (il sindaco di Firenze, i presidenti di Provincia e Regione), hanno preso avvio con l’intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale ha richiamato il clima della Costituente, quando “diverse scuole di pensiero” trovarono una sintesi nella formulazione della “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.
Una sintesi che non intendeva affermare che la famiglia fosse al di fuori di ogni vincolo razionale ed etico né “escludere che essa avesse un suo processo di formazione storica”.

E’ alla Costituzione, secondo Napolitano, che occorre guardare per trovare le sintesi necessarie all’oggi, che tengano assieme i diritti delle famiglie e la pari dignità sociale di tutti i cittadini.
L’auspicio del Presidente è che si “possa giungere oggi a soluzioni condivise” e che tengano conto della famiglia reale “quale si è venuta configurando negli ultimi tempi in Italia”, nei quali convivono modelli anche differenti e in una misura fino ad oggi inedita.
“C’è ampio spazio – ha proseguito Napolitano – per un confronto costruttivo, per una ricerca di risposte che non dividano il paese, che non scivolino sul piano inclinato di un’artificiosa e perniciosa contrapposizione fra cattolici e laici”.

Un tema caldo, non c’è dubbio. Non a caso nella sua relazione, vi ha insistito anche la titolare del Ministero della Famiglia, ribadendo che il disegno di legge sui Dico è nato per riconoscere ai conviventi “alcuni diritti e doversi personalissimi con lo scopo di valorizzare i vincoli di solidarietà e tutelare la parte più debole”. Cioè senza alcuna intenzione di “intaccare il plusvalore della famiglia fondata sul matrimonio”: “due sono le intenzioni che non possono essere rimosse. Il riconoscimento dei diritti dei conviventi, che nessuno mi pare voglia negare, e la salvaguardia della famiglia così come la Costituzione la disegna”.

Anche per il ministro, quindi, occorre guardare alla Costituzione come a una guida per le scelte politiche, giacché è sempre più urgente la necessità di
sostenere e promuovere la famiglia “dorsale viva di questo paese”, colmando il ritardo della politica e accorciando le distanze con l’Europa, rendendo la famiglia un soggetto di diritti. Fra le diverse sfide, il nodo della responsabilità educativa del mondo adulto verso le nuove generazioni, la solidarietà fra le generazioni e la società multiculturale.
“Con questa consapevolezza vorremmo mettere in atto politiche in grado di perseguire l’obiettivo di diventare, essere, restare famiglia”.

La Conferenza prosegue nel pomeriggio con una tavola rotonda coordinata da Maurizio Ferrera ed Elena Granaglia, su Europa e famiglia: esperienze politiche a confronto (presenti rappresentanti di alcuni paesi europei). Alle 17 si svolgerà un ampio confronto tra associazioni, parti sociali, comuni, regioni e governo.

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