Famiglia
Rapporto Istat: Nel 2005 l’Italia ha speso oltre 215 mld per le pensioni
Nel 2005 l'Italia ha speso oltre 215 miliardi di euro, pari al 15,2% del Pil, per le prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali, contro i circa 208 del 2004.
di Redazione
Nel 2005 l’Italia ha speso oltre 215 miliardi di euro, pari al 15,2% del Pil, per le prestazioni pensionistiche previdenziali e assistenziali, contro i circa 208 del 2004. E’ quanto rivela il Rapporto annuale dell’Istat, secondo cui il numero di prestazioni erogate e’ pari a 23,3 milioni, per un importo medio annuo di poco piu’ di 9.000 euro: le pensioni di vecchiaia ammontano in media a quasi 12.000 euro e quelle di guerra a meno di 4.000. La spesa per le pensioni – nota l’Istat – rappresenta circa il 60% di tutta la spesa per la protezione sociale ed e’ cresciuta del 3,3% rispetto al 2004, il numero dei trattamenti pensionistici e’ aumentato dello 0,5% e l’importo medio e’ salito del 2,8%. I pensionati ammontano (dati 2005) a 16,6 milioni, 71 ogni 100 occupati. Il 31% dei pensionati, cioe’ 5 milioni di persone, percepisce un importo compreso tra 500 e 1000 euro; il 24% meno di 500 euro; il 23% un importo compreso tra 1.000 e 1.500 euro; il restante 22% supera i 1.500 euro mensili. Le pensioni di invalidita’, vecchiaia e superstiti sono 18,4 milioni e richiedono una spesa complessiva di 194 miliardi (90,3% del totale). Da notare che i beneficiari di due o piu’ pensioni sono il 31,5% e un terzo dei pensionati ha meno di 64 anni. Il 53% dei pensionati sono donne, ma gli uomini assorbono il 56% del reddito da pensione complessivo: in media 16 mila euro per gli uomini, 11 mila per le donne. La maggior parte delle prestazioni previdenziali (48%) e della spesa erogata (51%) si concentra nelle regioni settentrionali; nel Mezzogiorno le pensioni erogate sono il 31%, la spesa il 27%. Nel Nord ci sono piu’ percettori di pensioni di vecchiaia in relazione alla popolazione residente; nel Mezzogiorno ci sono piu’ beneficiari di prestazioni assistenziali e di assegni ordinari di invalidita’ (pensioni sociali, pensioni e/o indennita’ di invalidita’ civile); nel centro si concentra il numero piu’ alto, rispetto alla popolazione residente, di pensioni di guerra.
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