Volontariato

Procreazione medicalmente assistita, un nuovo sito

Presentato ieri, 21 maggio, durante un convegno insieme a una ricerca sui bisogni delle coppie che si rivolgono ai centri di Pma

di Sara De Carli

Buoni consigli per le donne, buoni consigli per gli uomini e un test vero/falso per valutare le proprie conoscenze dei meccanismi riproduttivi e quindi avere più chances di avere un figlio. Il sito del Registro nazionale Pma apre tre nuove sezioni con l’obiettivo di offrire consapevolezza e conoscenza sulla propria fertilità e aumentare, quindi, l’empowerment del paziente.

La pagina web aggiornata del è Registro nazionale Pma è stata presentata in occasione del convegno “La procreazione medicalmente assistita e il Registro nazionale italiano”, svoltosi all’Istituto Superiore di Sanità. Le nuove sezioni sono nate sulla spinta e la necessità di aumentare nelle persone la conoscenza della propria fertilità e la consapevolezza di tutto ciò che ne consegue. Spesso, infatti, la diagnosi di infertilità arriva troppo tardi e per motivi di mancata prevenzione delle cause che ne sono alla base. Secondo le stime del Registro nazionale sulla Pma dell’Iss, relative dunque solo alle coppie che si rivolgono ai centri per la Pma, l’infertilità di entrambi i partner è del 15%, il 35.5% riguarda le donne e il 35.4% gli uomini. A ciò va aggiunto un 13.2% di infertilità idiopatica, la cui causa cioè è sconosciuta.

Le tre nuove sezioni sono dedicate, rispettivamente, a spiegare che cos’è l’infertilità e che cos’è la Pma, a come proteggere e, in un certo senso, “custodire” la propria fertilità con una serie di consigli per lui e per lei, a stimolare la curiosità e il desiderio di conoscere, attraverso una sorta di test, la propria capacità riproduttiva e la propria fertilità.

Nello stesso convegno è stata presentata un ricerca sulle coppie che si rivolgono ai centri di PMA e sui loro bisogni. Carenza di informazioni, mancanza di un elenco di strutture specializzate, scarsa conoscenza delle tecniche e dei trattamenti sono i problemi più rilevanti.

Innanzitutto l’informazione: il primo bisogno è quello di saperne di più sull’infertilità, sulle tecniche, sui trattamenti e sui centri di Pma. Poi, le strutture: le coppie lamentano la mancanza di un elenco di tutte le strutture che applicano tecniche di Pma operanti nel territorio nazionale e regionale. E, di conseguenza, mancano, a loro giudizio, tutte le informazioni necessarie per poter scegliere il centro più adatto.

Poco o nulla sanno sui diversi tipi di trattamento esistenti: le diverse tecniche (inseminazione semplice, fecondazione in vitro, microiniezione intraovocitaria), le varie tappe di ogni trattamento, i tempi, le analisi e gli esami da fare, i possibili interventi, quando ha senso riprovare un altro trattamento e quando invece dire basta.

Tra il personale sanitario, le coppie hanno indicato come fonte di informazione degna di fiducia soprattutto il ginecologo, da cui si aspettano non solo informazioni serie e affidabili, ma anche una certa carica di serenità e tranquillità. Poca fiducia invece si ripone nel medico di base, visto dai più come una figura distante dall’ambito della procreazione assistita. Più affidabili gli operatori non medici, quali ostetrici e infermieri.

Ma non è solo l’informazione a mancare. Forte è il bisogno anche di una comunicazione adeguata. Le coppie vogliono diagnosi chiare, semplici e precise. Vogliono avere il tempo di fare domande e si aspettano risposte personalizzate. Vogliono soprattutto che le informazioni siano omogenee, non condizionate da interessi economici, credo religiosi e altro.

Molto apprezzati sono i programmi televisivi e radiofonici che parlano di procreazione medicalmente assistita, creando così maggiore consapevolezza tra le persone. Ma è soprattutto sul web che passano le informazioni, in particolare attraverso forum e blog. Tanto che molte coppie hanno espresso il desiderio di un sito web governativo a garanzia dell’informazione fornita. L’idea di un sito supportato dal Registro nazionale e dall’Istituto Superiore di Sanità è accolta con entusiasmo perché rappresenterebbe uno spazio ufficiale dove poter trovare informazione accreditata.

Infine, quello che urge è anche il sostegno psicologico, richiesto in tre diverse forme: il sostegno psicologico qualificato, quello offerto dall’operatore che li segue nel percorso della Pma e il sostegno tra pari offerto da altre coppie che già hanno vissuto o stanno vivendo la stessa esperienza.

Il sito: www.iss.it/rpma


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