Mondo

Cina: contadini in rivolta contro “figlio unico”

Disordini nelle campagne contro le "squadre per il controllo famigliare"

di Gabriella Meroni

La polizia si e’ scontrata violentemente, in Cina meridionale, con decine di agricoltori inferociti per la politica del figlio unico adottata dal governo nel quadro del programma per il controllo delle nascite. Tra venerdi’ e sabato la folla di contadini ha messo a ferro e fuoco alcune citta’ nel Guangxi, una delle cinque regioni “autonome” in Cina, una regione ricca dove la popolazione sta crescendo molto velocemente. Nella contea di Shapi sabato le forze dell’ordine e i manifestanti si sono scontrati frontalmente. I contadini -circa 20.000 secondo alcune fonti- hanno rovesciato automobili, lanciato pietre, infranto finestre e appiccato il fuoco a uno dei principali edifici del governo. Un medico di un ospedale locale ha riferito che ci sono stati anche feriti. Decine gli arresti da parte della polizia, che pero’ -raggiunta telefonicamente- non ha confermato gli scontri. Le dimostrazioni sono la protesta nei confronti del governo locale che ha deciso nelle scorse settimane di inviare “squadre per il controllo famigliare” a setacciare le campagne, per multare le famiglie che violano la legge del figlio unico. Una donna della citta’ di Shapi ha raccontato che “le squadre vanno in giro per le case e multano i contadini se hanno troppi figli”. “E se non hanno soldi si prendono le cose: requisiscono le cose di valore, quelle di poco conto le distruggono”. La protesta e’ dilagata su Internet, raccontata dai diretti protagonisti: armati di mazze, con indosso divise militari ed elmetti, gli uomini delle unita’ speciali requisiscono di tutto, dal bestiame, agli oggetti elettronici, passando per gli oggetti casalinghi (tazze, piatti, pentolame). Venerdi’ proteste simili erano scoppiate nella citta’ di Shuiming, dove i locali che si erano scontrati con un migliaio di poliziotti armati di mazze e affiancati da unita’ cinofile. “Difficile conteggiare la gente che c’era”, ha raccontato un testimone, che ha voluto anch’egli rimanere anonimo, “ma era un mare di persone”. Secondo la stampa di Hong Kong, circa 50.000 persone hanno manifestato nelle quattro citta’ dello Guangxi, negli ultimi giorni. Mentre oggi la situazione sembra calma. Le autorita’ hanno deciso multe che variano dai 6.000 yuan (780 dollari) a oltre 60.000, a seconda del numero di figli all’interno di una famiglia. La politica di controllo demografico, caposaldo del governo comunista cinesi, consente dal 1978 un solo figlio ai residenti urbani e due ai contadini. Nell’arco degli anni, nell’ambito del programma di diminuzione delle nascite e di stabilizzazione della popolazione il governo ha costretto un gran numero di donne ad aborti anche tardivi e a sterilizzazioni forzate.


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