Welfare
Campania, firmata convenzione sui beni confiscati
Investiti circa 5 milioni di euro per il recupero e la riqualificazione di 18 beni dei big della camorra
di Redazione
Una convenzione operativa per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle organizzazioni camorriste, e’ stata sottoscritta oggi a Napoli, nella sede della Regione Campania, tra il Ministero dell’Interno, la Regione, i prefetti di Caserta, Napoli e Salerno, e 11 comuni campani (Castel Volturno, Teano, Napoli, Casal di Principe, Mondragone, Sessa Aurunca, Sarno, Pignataro Maggiore, Eboli, San Tammaro e San Cipriano). Presente, tra gli altri, il viceministro degli Interni Marco Minniti.
Complessivamente vengono investiti circa 5 milioni di euro, derivanti da fondi del Ministero degli Interni (oltre 4 milioni e 500 mila euro) e regionali (oltre 400 mila euro), per il recupero e la riqualificazione di 18 beni, terreni e immobili, confiscati a boss e ad organizzazioni di camorra. Di questi 12 sono collocati nella provincia di Caserta, 2 nel salernitano, 4 nella citta’ di Napoli.
Tra i beni confiscati, che verranno riutilizzati a scopi sociali, figurano a Casal di Principe , in provincia di Caserta, l’ex immobile di Francesco Schiavone, detto ‘Sandokan’, che diventera’ un centro di aggregazione giovanile. A Castel Volturno, nella tenuta agricola confiscata al clan Zaza, nascera’ una fattoria didattica. A Teano sorgera’ un campo sportivo polivalente. A Sarno, in provincia di Salerno, nella villa sottratta al clan Galasso, nascera’ un centro polifunzionale per soggetti che vivono situazioni di disagio.
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