Volontariato

Cordoni ombelicali: il proprietario è la mamma o il bambino?

"Questo è il primo nodo su cui fare chiarezza", dice il professore Marini a margine del convegno sull Biobanche

di Sara De Carli

Si è tenuto ieri, presso la Camera dei Deputati, un seminario sulle banche per le cellule staminali dei cordoni ombelicali. Titolo: ?Biobanche di cellule staminali cordonali tra norme comunitarie e disciplina nazionale?. Il seminario è stato organizzato da ECSEL, European Centre for Science, Ethics and Law con il patrocinio del Comitato Nazionale per la Bioetica. Moltissime le personalità presenti. Tra gli altri, Luca Marini, presidente di Ecsel; Francesca Pasinelli, direttore scientifico di Telethon; Giuliano Grazzini, direttore Centro Nazionale Sangue; Ignazio Marino, presidente della Commissione sanità del Senato; Francesco Paolo Casavola, presidente del Comitato Nazionale di Bioetica; Carolina Sciomer, presidente di Adisco.
La notizia è che Casavola, a margine del convegno, ha annunciato che il 25 maggio il CNB discuterà una mozione sul tema. Il professor Marini invece, raggiunto al telefono per un bilancio della giornata, ha sottolineato i nodi che andranno chiariti nella legislazione auspicata dalla Turco, che regolamenterà la conservazione del sangue cordonale per uso autologo. Primo punto è «fare chiarezza sul fatto che la conservazione autologa era già consentita dall?ordinanza Sirchia». Secondo, fondamentale, «è necessario chiarire chi è il soggetto titolare della proprietà e della disponibilità del sangue cordonale: è la madre o il bambino? Fare chiarezza su questo punto è condizione preliminare per qualsiasi discussione sulla conservazione allogenica o autologa: capisce che le definizioni cambiano a seconda di chi è il soggetto». In questo senso sembrerebbe che l?ordinanza della Turco dia un?indicazione a favore della madre, visto che fa riferimento alla legge 219/05 sul sangue. Terzo punto, ragionare su chi conserverà le cellule. «Credo che andremo verso un intramoenia del sangue cordonale», dice Marini. Anche se visto che entro l?estate dobbiamo recepire una direttiva comunitaria che apre al privato e che la legge 219/05 prevede la possibilità che del sangue si occupino anche IRCSS privati, quasi sicuramente le tanto discusse banche private nasceranno anche in Italia.


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