Salute

Bravo Lula, Italia vergogna

Si è attaccato il presidente per aver tolto il brevetto ad un farmaco essenziale contro l’Aids. Ma in Italia si fa altrettanto per la calvizie...

di Paolo Manzo

Belga, amante della musica ma, soprattutto, responsabile di Msf – Medici senza frontiere in Brasile per la campagna Accesso ai farmaci essenziali che, per il caso India contro Novartis, ha fatto il giro del mondo con una raccolta firme di enorme successo. Michel Lotrowska non ha dubbi sulla bontà della decisione del governo Lula che, lo scorso 4 maggio, ha deciso di imporre la prescrizione obbligatoria per l?Efavirenz, farmaco anti Aids grazie al quale, al momento, oltre 75mila brasiliani sieropositivi vengono curati gratuitamente. Vita lo ha raggiunto telefonicamente a Ginevra dove lo scorso 14 maggio è iniziata la sessantesima assemblea dell?Organizzazione mondiale della sanità. «Spero che quest?assemblea mondiale della salute serva per riaffermare gli accordi Trips, grazie ai quali il Brasile è riuscito a ridurre drasticamente i costi per le cure anti Aids», esordisce con calma. Subito dopo, tuttavia, Lotrowska si infervora e parte all?attacco sul clamore che la misura del decreto Lula ha fatto sui mass-media del cosiddetto mondo occidentale, Stati Uniti in testa, da lui stesso definito come «una vergogna».

Vita: Cosa c?è di tanto vergognoso nella copertura di mass-media statunitensi come il Wall Street Journal che hanno definito «pericolosa» la decisione del Brasile, signor Lotrowska?
Michel Lotrowska: Di vergognoso c?è che quando un Paese emergente infrange un brevetto, vengono fatte ritorsioni contro di lui o, quanto meno, molti mass-media lo definiscono un Paese anti mercato, mentre quando – ad esempio – lo fa una nazione sviluppata come l?Italia, uno Stato ricco, non accade nulla? Inoltre è vergognoso che nessuno denunci il comportamento della casa farmaceutica Abbott, che ritira sette brevetti di farmaci dalla Thailandia, come ritorsione nei confronti di un provvedimento del governo di Bangkok analogo a quello adottato dal Brasile?

Vita: Scusi, ma cosa c?entra l?Italia?
Lotrowska: C?entra eccome dal momento che recentemente i brevetti di due farmaci della Merck, una medicina per la prostata e un farmaco contro la calvizie, sono stati infranti dall?Italia, ma nessuno della casa farmaceutica mi pare abbia protestato. Non è strano rispetto al caso del Brasile che, invece, è stato addirittura accusato di attentare alla proprietà intellettuale?

Vita: Quali sono i farmaci per cui l?Italia ha infranto il brevetto?
Lotrowska: L?ultimo caso è quello del Proscar e della Propecia, rispettivamente un farmaco contro l?ingrossamento della prostata e uno anti calvizie, entrambi commercializzati dalla Merck. Il 21 marzo scorso, l?Autorità italiana garante della concorrenza e del mercato ha imposto alla casa farmaceutica statunitense di garantire la gratuità del brevetto per consentire la produzione e la vendita in Italia del componente attivo Finasteride e, naturalmente, dei farmaci generici che lo contengono. Il tutto due anni prima del 2009, data di scadenza del certificato di proprietà intellettuale della Merck. Eppure, a quanto mi risulta, non mi pare che nessuno abbia protestato contro lo Stato italiano, tacciandolo di essere contrario alle regole sulla proprietà intellettuale sancite dagli accordi Trips del Wto. O di essere anti mercato. Strano che per la calvizie in Italia, problema notoriamente grave, nessuno faccia le osservazioni che sono state avanzate nei confronti di Thailandia e Brasile per la lotta all?Aids.

Per saperne di più: www.msf.org.br


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