Non profit
Coldiretti: la creatività in campagna con 31mila nuove imprese
Dallagriasilo alla vendita di prodotti a km zero, dallippoterapia al recupero boschi abbandonati
di Redazione
Sono quasi trentunomila le nuove imprese nate in campagna nel 2006 dove molti giovani hanno deciso di esprimere la propria creatività in attività innovative: dall?agriasilo alla vendita di prodotti a km zero, dall?ippoterapia al recupero boschi abbandonati. E? quanto è emerso nel corso dell?incontro promosso dal Movimento Giovanile della Coldiretti ?Giovani imprese: energie per il futuro? con la partecipazione di quasi duecento giovani impegnati nelle campagne e provenienti da tutte le province e regioni italiane. Tra le attività piu? gettonate dai giovani imprenditori agricoli c?è sicuramente l?agriturismo aggiornato in versione aggiornata per rispondere alle nuove richieste del mercato. Se l?agriasilo – sottolinea la Coldiretti – serve ad accogliere in un ambiente naturale i bambini affidati dalle mamme lavoratrici, le fattorie didattiche integrano la formazione scolastica con esperienze dirette che educano alla conoscenza degli alimenti e al consumo consapevole. E idee imprenditoriali innovative – continua la Coldiretti – riguardano anche l?offerta di nuovi servizi come l?ippoterapia con la quale si affidano nuovi compiti agli animali presenti nelle fattorie o la riscoperta di percorsi culturali o storici rimasti nascosti nelle campagne. Ma è soprattutto nella commercializzazione dei prodotti che – sostiene la Coldiretti – si registrano i maggiori cambiamenti con un numero crescente di imprese che trasforma e offre direttamente ai consumatori i prodotti aziendali ma anche con nuove formule di vendita come la consegna a domicilio della spesa settimanale o i farmers market nelle città. ?Bisogna rimuovere gli ostacoli ancora presenti e fare in modo che ogni giovane possa trasformare il proprio sogno imprenditoriale in realtà in una agricoltura rigenerata e attenta alla sicurezza alimentare ed ambientale? ha affermato Donato Fanelli, Delegato Nazionale dei Giovani Coldiretti nel sottolineare che ?le giovani imprese possono dare un contributo alla crescita sostenibile e allo sviluppo economicodi tutto il sistema Paese, con attività radicate al territorio ed in grado di generare un impatto sul clima positivo per tutti i cittadini. ?Occorre cogliere le opportunità che vengono dal via libera alla società a responsabilità limitata in agricoltura previsto dall?ultima finanziaria che può rappresentare un riferimento importante per le giovani imprese che si vogliono aggregare per superare difficoltà strutturali del settore? ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che ?le nuove forme societarie possono rispondere alla straordinaria capacità di innovazione rivolta al mercato che le nuove generazioni hanno dimostrato di esprimere. In Italia sono quasi centomila i giovani under 35 che hanno scelto di porsi alla guida di aziende agricole che rappresentano la componente più dinamica dell?agricoltura italiana. Secondo l?indagine della Coldiretti le aziende agricole dei giovani under 35 possiedono, infatti, una superficie superiore di oltre il 54% alla media (9,4 ettari rispetto alla media nazionale di 6,1), un fatturato più elevato del 75% della media (18.720 Euro rispetto alla media nazionale di 10.680) e il 50% di occupati per azienda in più. Inoltre – continua la Coldiretti – le giovani leve della campagna hanno una maggiore propensione al biologico (3,7% delle aziende rispetto alla media nazionale di 2,1%), ma incontrano qualche difficoltà nell?acquisto del capitale terra che solo nel 54% dei casi è in proprietà rispetto al 74% della media nazionale. Le imprese italiane sono una componente importante a livello comunitario dove sono circa un milione mezzo gli imprenditori agricoli under 35 nell?insieme dei 25 Paesi dell?Unione Europea con una percentuale inferiore al 9 per cento del totale. In altre parole nell?Europa allargata meno di un agricoltore su dieci è al di sotto dei 35 anni e l?età media del conduttore di azienda è di 54 anni, nonostante l?allargamento abbia ?ringiovanito? il settore con paesi come la Polonia dove sono giovani il 16,3 per cento degli imprenditori agricoli rispetto al 3,9 per cento dell?Italia e al 2,7 per cento del Portogallo, con l?agricoltura ?più vecchia? d?Europa
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