Cultura

Incidenti stradali: oltre5mila l’anno in Italia

Al via la campagna che intende convertire gli italiani, soprattutto i piu' giovani, alla guida sicura. Entro i prossimi tre anni

di Redazione

Tre anni per promuovere le ”buone pratiche di sicurezza stradale”: niente alcol per chi guida e diffusione del rito del ”conducente designato” (una persona che decide di non bere per accompagnare gli amici a casa in sicurezza). Sono i pilastri della campagna di prevenzione e sensibilizzazione ‘Guida il tuo team’, promossa dall’Aci e da Diageo Italia, azienda leader nel settore delle bevande alcoliche, e presentata oggi a Milano. Obiettivo: dimezzare le vittime della strada – piu’ di 5mila in Italia solo nel 2005 – entro il 2010, come imposto dall’Unione europea. ”Un traguardo che rischiamo di mancare”, spiega Franco Lucchesi, presidente dell’Aci.

”Le campagne d’informazione non bastano. Servono piu’ controlli-sollecita Lucchesi- In Italia se ne fanno solo 200mila all’anno, 23 al giorno, nonostante il Paese vanti la piu’ alta densita’ di veicoli in Europa. La Polstrada aveva lanciato un progetto: controlli piu’ diffusi per contrastare la guida in stato di ebbrezza. Ed e’ emerso che il numero di ragazzi con un tasso alcolico sopra il limite aumentavano in relazione all’aumentare dei controlli e nelle ultime ore della notte, raggiungendo quota 17% alle quattro del mattino”. Secondo il presidente dell’Aci ”le piaghe sono due: la mortalita’ giovanile e gli incidenti in moto, due fenomeni che non si riesce a contenere e che risultano sottostimati per colpa di statistiche poco veritiere”.

Forse perche’ l’influenza dell’alcol sull’incidentalita’ non viene studiata sistematicamente, forse perche’ il metodo di ricerca utilizzato dall’Istat non e’ efficace a fotografare la situazione. ”L’unica cosa certa e’ che le ricerche universitarie raccontano un’altra storia. Mentre ufficialmente l’alcol influisce sull’incidentalita’ per l’1,21%, secondo gli accademici la percentuale si aggirerebbe intorno al 15%, ben piu’ vicino alla media degli altri paesi Europei”.

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