Famiglia

Cure palliative: la caduta di Prodi blocca il documento

La Commissione del Ministero della Salute era pronta con il tanto atteso documento: ora tutto il lavoro rischia di finire in un cassetto

di Sara De Carli

Francesca Floriani è arrabbiatissima, anche se poi, dice, non è colpa di nessuno. La presidente della Fondazione Floriani, nonché della Federazione italiana Cure Palliative segnala come, causa caduta governo, il lavoro della Commissione sulle terapie del dolore finirà nel nulla.
La Commissione, di cui la Floriani fa parte, è stata istituita il 4 dicembre 2006 presso il Ministero della salute. Ha lavorato molto (sei incontri in plenaria, più i sottogruppi operativi, più le web community) e il progetto del nuovo piano operativo per le cure palliative era finalmente pronto. «Abbiamo lavorato molto bene – dice la Floriani, che era nel grippo su terapie del dolore e integrazione con il non profit – è la prima volta che in una Commissione ministeriale trovo questo clima di ascolto e questa volontà di fare. Tutti i partecipanti ai vari gruppi tematici avevano già dato in maniera informale la loro approvazione anche ai documenti elaborati dagli altri gruppi, mancavano davvero solo i puntini sulle i, cose legate più che altro ai tecnici del ministero. Adesso è un bel guaio, un anno e mezzo di lavoro rischia di andare perso».

Già a febbraio 2007, in occasione della Giornata del malato, il ministro della Salute aveva annunciato entro marzo «un piano nazionale per le cure palliative, di cui è già pronto un ottimo capitolo riguardante i bambini». L’unica parte presentata in effetti è stata quella relativa al documento “Cure palliative rivolte al neonato, al bambino e all’adolescente”.


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