Cultura

Rifiuti: a Napoli tra spazzatura e polemiche

Ancora cumuli di rifiuti e roghi a Napoli. Intanto scoppia la polemica sui test per la diossina nel sangue degli abitanti di Pianura.

di Redazione

A Napoli i cumuli dei rifiuti crescono di ora in ora e contemporanenamente anche i roghi dei cassonetti. Scrive ?Il Mattino?: «Ieri via Santa Teresa al Museo sembrava un percorso di guerra, i fumi derivati dagli incendi della spazzatura hanno fatto scattare l?ennesimo allarme sanitario oltre che un superlavoro per i vigili del fuoco». A terra – fanno sapere da Asìa – ci sono 1500 tonnellate di rifiuti oggi potrebbero diventare 2000. Infatti il treno per la Germania anche ieri non è partito. Ma c?è di più, i cdr continuano a funzionare a scartamento ridotto. Nella sostanza ci sono tra le 15 e le 20 mila tonnellate stipate nei siti di stoccaggio provvisorio senza considerare quelle che sono per le strade della città. Situazione difficile quella disegnata da Asìa. Ma il commissariato replica con un lungo comunicato: «Il sistema avviato – si legge in una nota – ha raggiunto una capacità di raccolta di rifiuti per Napoli e provincia di circa 7500 tonnellate giornaliere, consentendo così lo smaltimento di circa 300 tonnellate in più rispetto alla produzione media quotidiana».
Intanto scoppia la polemica sui test per verificare i valori di diossina nel sangue degli abitanti di Pianura, annunciati agli inizi di gennaio dall?assessorato alla Sanità dopo le proteste degli abitanti del quartiere contro la riapertura della discarica di Contrada Pisani, potrebbero saltare. Il «no» arriva da Donato Greco, capo del dipartimento prevenzione del ministero della Salute, perché sul territorio di Pianura non sarebbero state rilevate tracce di diossina nell?ambiente. «A Pianura la ricerca della diossina nel sangue è stata fermata, perché – spiega Donato Greco – non ha nessun senso. I colleghi hanno dirottato lo screening su altre indagini finalizzate alla prevenzione dei tumori. E questi controlli, che sono molto utili stanno andando avanti». Diversa è invece la posizione dell?assessore regionale alla Sanità. «È un progetto che la giunta regionale ha finanziato commissionando la ricerca al Cnr e all?Istituto superiore di Sanità. Fu proprio il presidente del Cnr, Geraci, a proporre – ricorda l?assessore Angelo Montemarano – il biomonitoraggio della diossina su mille soggetti, chiedendoci di allargare lo studio tra Napoli Nord e Caserta Sud, ossia tra le Asl Napoli 2 e Caserta 2. Gli specialisti del Cnr valuteranno i valori di diossina anche nel sangue degli abitanti di Pianura. È uno studio di prevenzione che, in quanto tale, non si ferma per una presa di posizione scientifica e autorevole come quella di Donato Greco». Si affianca alla Regione anche la municipalità. «Gli abitanti di Pianura – dice Fabio Tirelli, presidente della municipalità – sono inferociti per la presa di posizione espressa dal rappresentante del ministero sui rischi per la salute collegati alla presenza delle discariche. Dopo le dichiarazioni di Greco la tensione sta risalendo. E anch?io non condivido la sua posizione». Anche l?Assise di Napoli e del Mezzogiorno sollecita l?effettuazione del monitoraggio disposto dalla Regione. «A Pianura sono state sversate tonnellate di rifiuti tossici. Sarebbe criminale – spiega Nicola Capone, segretario generale dell?Assise – non fare indagini mirate, anche al solo scopo precauzionale».

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