Cultura

Le radici del progresso cercatele nel medioevo

Una rilettura della storia economica dell’Occidente

di Riccardo Bonacina

Rodney Stark
La vittoria della Ragione
Edizioni Lindau, pp. 372, euro 24

Chi, leggendo il pompatissimo libro di Odifred di Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici), s?è fermato a pagina due sconfortato dalla pochezza di argomentazioni (per dimostrare che «il cristianesimo è indegno della razionalità e dell?intelligenza dell?uomo», l?improvvisato esegeta scrive, alla seconda pagina appunto: «basterebbe l?etimo, da cretino»), può rifarsi la bocca con un libro altrettanto schierato (ovviamente di segno opposto) ma in cui la passione della ricerca storica sui documenti è messa in campo con generosità e, spesso, con acutezza.

Si tratta della ricerca di Rodney Stark: Lindau pubblica la traduzione di questo volume, che fa parte di una trilogia dedicata alla sociologia dei monoteismi. Il libro di Stark ruota intorno a un obiettivo dichiarato sin dalle prime pagine: contestare la tesi dominante secondo cui l?Occidente si afferma come civiltà una volta superate le barriere religiose che si erano opposte al progresso, in particolar modo quelle che impedivano lo sviluppo delle scienze. Sciocchezze, dice Stark: il successo dell?Occidente, uscito dal crollo dell?Impero romano e dalla barbarie, inclusa la nascita della scienza, si appoggiò interamente su fondamenta religiose e venne determinato dal cristianesimo e dalla sua ?fede? nella libertà e nella ragione umana. Stark prova a dimostrare come la nascita della libera impresa, del credito e del profitto precedono di secoli la Riforma protestante, volgendo lo sguardo alle Repubbliche marinare italiane o all?attività economica protocapitalista dei grandi ordini monastici. L?autore spiega che il concetto di divinità proposto da ogni religione ha avuto conseguenze pratiche sulla società: la teologia cristiana dà largo spazio all?uso della ragione e spinge l?uomo a una continua ricerca nella comprensione razionale di Dio e del suo creato. Stark individua nel Medioevo l?era in cui avvenne lo sviluppo dei tre fondamenti dell?economia moderna: scienza, libertà personale e difesa della proprietà privata, concetti tutti ampiamente sviluppati e discussi dai teologi scolastici. Altro che secoli bui.

Non spetta a noi giudicare la scientificità della ricostruzione della storia economica dello Stark (anche se è ovvio riandare agli studi di Zamagni e Bruni), ma indubbiamente l?abbondanza di ragioni e documenti su come la teologia cristiana già da sant?Agostino abbia abbracciato la strada della libertà, della logica e del pensiero sono non solo convincenti, ma dello stesso spessore della realtà.


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