Politica

Weekend record per Obama; Hillary corre ai ripari

Il senatore conquista tutti e 4 gli Stati in palio, ma il vantaggio è solo di immagine; e Hillary manda a casa il coordinatore della campagna

di Alessandra Marseglia

En plein di Stati, sabato e domenica scorsi, per Barack Obama. Il senatore democratico si è imposto su Hillary Clinton in tutti i caucus in programma nel weekend, cioè Louisiana, Nebraska, Stato di Washington e Virgin Island sabato e Maine domenica. La vittoria è stata netta nello Stato di Washington e in Nebraska dove, con il 68% dei voti Obama ha più che doppiato la Clinton, ma anche in Maine e Louisiana il senatore è andato ben oltre un risultato striminzito, guadagnando rispettivamente il 60 e 57%.

Dopo un SuperTuesday di ?pari e patta?, insomma, Obama ha conquistato un vantaggio sulla sua rivale, che per il momento è solo di immagine visto che, conti alla mano, meno di 30 delegati fanno la differenza tra i due contendenti democratici.

Ma l?immagine, come sempre in politica e ancor più in queste elezioni, gioca un ruolo fondamentale. Perché è chiaro che questa non è una campagna qualunque: non è solo la prima in cui una donna e un afro americano si contendono la poltrona della Casa Bianca, ovvero una delle più importanti se non la più importante del mondo; ma è anche la campagna in cui l?America, piagata dalla crisi economica, sente di perdere terreno al livello internazionale e di aver bisogno di riconquistare l?immagine di un Paese forte e credibile.

Per molti americani questa campagna elettorale è semplicemente ?storica?, come quella che portò all?elezione di JFK o quella spezzata dall?omicidio di suo fratello Bob, un momento che rimarrà nella memoria collettiva del Paese.

I due candidati democratici lo sanno bene. Ed è per questo dopo il k.o. del weekend Hillary ha preso in mano la situazione, decidendo per un immediato cambio di strategia: a casa la coordinatrice della campagna Solis Doyle; al suo posto l?amica fidata e consigliera di lungo corso Maggie Williams, la stessa che era stata a capo del suo staff quando la Clinton era first lady. L?obiettivo è chiaramente riorganizzare i team locali, visto che il vantaggio competitivo di Obama evidenziato in questi giorni è proprio la rete di volontari coinvolti sul territorio.

Ma la nuova coordinatrice dovrà vedersela anche con la stampa: le vittorie degli ultimi giorni hanno consegnato ad Obama una grandissima visibilità; ieri, il suo discorso di vittoria è stato trasmesso da tutte le tv di news e, come se non bastasse, la Cnn ha creato un grosso battage pubblicitario intorno all?intervista di questa sera a Michelle Obama, che, come noto, è l?arma segreta del senatore. Donna affascinante e colta, Michelle è la metà concreta della coppia presidenziale afroamericana; quando la stampa comincia ad accusare Obama di essere utopico e qualunquista, lo staff manda Michelle a parlare in tv. E lei racconta la ?normalità? di suo marito, un uomo dai grandi ideali ma che lava i piatti e gioca basket, e che, per farsi perdonare della lontananza dovuta alla campagna, alle sue bambine ha promesso un cagnolino nel caso vincesse le elezioni.

Come se non bastasse, un ultimo sondaggio realizzato dal Time e dalla Cnn mostra che in una sfida con il senatore Repubblicano John McCain, ormai a pochi delegati dalla nomination ufficiale, Obama sarebbe l?unico in grado di vincere tra i democratici. Previsione presa al balzo dal senatore dell?Illinois che negli ultimi discorsi sempre più spesso illustra i suoi punti di forza contro i repubblicani, proiettandosi così già vincitore delle primarie.

Ma domani è un altro giorno. Clinton e Obama saranno di nuovo faccia a faccia per 15 delegati del District of Columbia, dove si trova la capitale Washington, per 70 in Maryland e 83 in Virginia.

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