Cultura

Ucodep: vi svegliamo i segreti di un bilancio da oscar

Ucodep è una realtà capace di importanti performance a livello economico e gestione al punto da ottenere importanti riconoscimenti come l’Oscar di bilancio

di Antonietta Nembri

Passione, professionalità e costanza: sono le tre caratteristiche che Ucodep utilizza per descrivere le persone impegnate nella sua struttura. Ucodep (Unity and cooperation for development of people – Unità e cooperazione per lo sviluppo dei popoli) è un?associazione molto radicata nel suo territorio, Arezzo e la Toscana. Oggi è una realtà capace di importanti performance a livello economico e gestione al punto da ottenere importanti riconoscimenti come l?Oscar di bilancio. Colpisce il permanere di un?importante fetta di finanziamento pubblico. «È frutto di una storia », racconta Pietro Nibbi, direttore dell?ong. «C?è un grosso lavoro con gli enti pubblici. È importante per una ong impegnarsi in un dialogo con le istituzioni pubbliche che gestiscono fondi per la cooperazione».

Una caratteristica importante è però quella di «tendere a un equilibrio per non avere una dipendenza da un singolo finanziatore » spiega Nibbi. «Abbiamo stabilito un parametro nel nostro sistema di qualità: un donatore non deve superare il 30% (Ue e Mae sono intorno al 20% – ndr). L?altra scelta è di lavorare con gli enti locali. La cooperazione decentrata è uno dei tratti distintivi della nostra azione». Negli ultimi anni sono aumentati i fondi da cittadini e aziende: «La raccolta fondi da privati è rimasta per anni limitata a pochi soggetti», ammette il direttore di Ucodep, «ma da un paio d?anni l?associazione sta strutturando un?attività di fundraising verso cittadini, aziende, fondazione bancarie, con risultati soddisfacenti. Per esempio, a oggi abbiamo circa 4mila persone che fanno sostegni a distanza o che sottoscrivono delle offerte. La nostra intenzione è di far crescere questo settore».

Uno dei prossimi passi, annuncia Nibbi, sarà rivolgersi a fundraiser professionisti. «Per ora abbiamo aderito all?Istituto italiano per la donazione, ottenendone anche il riconoscimento. Il nostro obiettivo è dotarci di un sistema il più possibile trasparente. Su trasparenza e fiducia abbiamo investito molto in questi anni: bilancio sociale, certificazione Iso9000». Accanto alla cooperazione internazionale, Ucodep ha anche diverse attività sul territorio: dal commercio equo e solidale al centro di documentazione sull?immigrazione, all?attività nelle scuole. L?ong toscana è anche partner di un progetto di Oxfam international (www.conectandomundos.org) per il gemellaggio via web di scuole del Nord e del Sud del mondo. «La nostra storia si è andata arricchendo nel tempo. Il passaggio chiave c?è stato 10 anni fa, quando si è deciso di passare da un?associazione di volontariato puro a una con struttura professionale. Questo ci ha fatto fare il salto in termini di volume di attività», sottolinea il direttore. Ucodep ha una struttura molto orizzontale, con cinque direttori (qualità, comunicazione, raccolta fondi, Italia, estero e amministrazione) coordinati dallo stesso Nibbi.

Le sfide future? Una cooperazione che faccia il più possibile leva sulla struttura migratoria, trasformando l?immigrato in agente di sviluppo del proprio Paese di origine; il potenziamento della raccolta fondi privata; la sempre maggiore capacità di fare campagne e cultura per uno sviluppo diverso.

via Madonna del Prato 42 – Arezzo www.ucodep.org – 800.9913 99

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