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Agenzia per le onlus, e se le risorse arrivassero dal 5 x mille?

Una proposta per il prossimo mandato, di Gian Paolo Barbetta e Felice Scalvini

di Redazione

La presentazione del Libro verde dell?Agenzia per le onlus– tenutasi a Roma il 26 ottobre – ha rappresentato l?occasione per fare il punto sul lavoro fatto dall?Agenzia nel quinquennio del suo primo mandato, che si conclude il 5 dicembre. Il Libro verde e l?intervento del presidente dell?Agenzia, Lorenzo Ornaghi, hanno sottolineato soprattutto tre ordini di problemi che caratterizzano il settore non profit italiano e le modalità della sua regolazione. Il primo problema è di natura legislativa; le norme sul settore non profit italiano sono cresciute nel tempo in modo disordinato e incoerente, generando confusioni, mancanze e sovrapposizioni che spesso rappresentano un ostacolo allo sviluppo armonico del settore. Urge dunque un intervento che ponga ordine, completi e semplifichi drasticamente la legislazione, restituendo il primato delle norme civili su quelle di natura tributaria. Oltre 200 registri Il secondo problema riguarda l?applicazione delle norme. Tanto l?estrema complicazione della attuale legislazione sul settore non profit quanto, in una prospettiva di riforma, la necessità di applicare regole di carattere generale a realtà specifiche, rendono necessario un complesso lavoro di interpretazione ed applicazione delle norme, attualmente svolto da una molteplicità di istituzioni, sia attraverso atti interpretativi veri e propri che attraverso lo strumento dei ?registri? delle organizzazioni ?certificate?. Buona parte del lavoro interpretativo delle norme viene svolto dalle istituzioni tributarie, generando un potenziale conflitto tra gli obiettivi di gettito tributario che orientano l?azione della amministrazione finanziaria e gli obiettivi di sostegno al terzo settore che rappresentano la ragion d?essere delle norme di incentivo. La proposta dell?Agenzia per le onlus è quella di riservare l?interpretazione delle norme con contenuto civilistico alla Agenzia stessa (trasformandola così in Agenzia per le organizzazioni non profit), ed eliminando in tal modo all?origine le ragioni delle frizioni che si sono verificate tra istituzioni nel corso del primo mandato. Per quello che riguarda i registri, la ricerca svolta dall?Agenzia ha evidenziato come gli oltre 200 registri di organizzazioni non profit non garantiscano adeguatamente l?equità di trattamento tra gli enti e la trasparenza verso i cittadini che rappresentano la stessa ragione d?essere dei registri; la proposta è, in questo caso, di affidare alla Agenzia per le onlus la responsabilità dell?anagrafe delle onlus e di attribuire alla stessa Agenzia anche un compito di coordinamento e indirizzo nella tenuta degli altri registri, così da garantirne la massima omogeneità pur senza mettere in discussione (con autentico spirito sussidiario) le competenze delle diverse istituzioni deputate alla loro tenuta. Il terzo problema – sul quale avanziamo una piccola proposta – riguarda il meccanismo dei ?controlli? sulla applicazione della normativa. L?Agenzia ha sottolineato più volte come una politica efficace di controlli non possa prescindere dall?adozione di una prospettiva di ?regolazione promozionale? del settore, che miri soprattutto ad innalzare gli standard delle attività degli enti regolati, diffondendo le buone pratiche e sollecitando gli amministratori alle proprie responsabilità di fronte alla legge e alla comunità entro cui operano. Sia da questo punto di vista che da quello più banale dei controlli del rispetto della normativa specifica, la situazione del Paese presenta gravi deficit a causa di responsabilità attribuite ad organismi differenti, non sempre in grado di portare a termin e i pr o p r i mandati. Anche in questo caso avrebbe senso attribuire alla Agenzia per le onlus responsabilità e compiti di indirizzo e coordinamento. Ci si scontra, a questo punto, con il problema – prosaico ma niente affatto irrilevante – della disponibilità di risorse (umane ed economiche) dell?Agenzia per le onlus. L?Agenzia ha finora operato senza personale proprio (solo con personale distaccato da altre amministrazioni) e con una dotazione finanziaria modesta e ultimamente anche incerta. Attribuirle i compiti citati sopra, con grande beneficio per gli enti e la comunità, implica la necessità di dotarla di risorse sufficienti a svolgere il proprio ruolo efficacemente, incombenza non semplice in epoche di risorse scarse. Sostenuta da chi è regolato La proposta che avanziamo è quella di adottare anche per l?Agenzia per le onlus, un meccanismo di finanziamento non dissimile da quello utilizzato per altre Agenzie o Autorità di regolazione, che traggono le risorse necessarie alla propria attività dai contributi versati dai soggetti regolati (come nel caso della Consob o della Autorità per l?energia). Non si tratterebbe di imporre balzelli ad un terzo settore che sicuramente non è in grado di sopportarne, quanto piuttosto di destinare al finanziamento dell?Agenzia una quota (ragionevolmente assai modesta e pari a pochi punti percentuali) del 5 per mille che i cittadini versano alle organizzazioni di terzo settore. Ovviamente, condizione necessaria è la reintroduzione del 5 per mille, un provvedimento a cui si sono detti favorevoli parlamentari di entrambi gli schieramenti, oltre che gli esponenti del terzo settore. Attendiamo a riguardo l?opinione del governo su questo importante contributo alla attuazione di una politica di sussidiarietà. Un provvedimento di questo tipo libererebbe l?Agenzia per le onlus dalle incertezze della finanza pubblica e, inoltre, costituirebbe per la stessa Agenzia un rilevante incentivo ad operare al meglio per quanto riguarda l?indirizzo, la promozione e il controllo di tutto il terzo settore; l?efficace operare dell?Agenzia e la collaborazione attiva dei soggetti interessati rappresentano infatti un presupposto essenziale per aumentare la reputazione del terzo settore e la fiducia dei cittadini nelle organizzazioni che lo compongono, prerequisito indispensabile per vedere crescere il numero di chi sceglierà di destinare il 5 per mille alle organizzazioni non profit.


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