Welfare

Droga, Turco: serve una verifica nell’Ulivo

Dopo l'ordine del giorno contro il cambiamento delle tabelle sulla cannabis, il ministro scrive al capogruppo alla Camera Anna Finocchiaro

di Redazione

Il ministro della Salute Livia Turco ha inviato una lettera ad Anna Finocchiaro, presidente del gruppo dell’Ulivo al Senato, ringraziandola per ”aver annunciato la volonta’, al termine della discussione sulla Finanziaria, di una verifica politica durante l’assemblea del gruppo dell’Ulivo, con un confronto chiaro e mi auguro definitivo”. Un confronto che, sottolinea la Turco all’indomani dell’ordine del giorno presentato dalla Margherita sul decreto sulla cannabis, che ”parta da quanto scritto nel nostro programma di Governo, e in cui ritengo che ognuno sia tenuto a farsi carico delle proprie responsabilita’ e dei danni causati alla compattezza della maggioranza su una questione cosi’ importante come il futuro e la salute dei giovani, all’interno di una vera politica di lotta alla droga fatta non di slogan e proclami, ma nel nome di quella ‘via sociale nella lotta alle tossicodipendenze’ che sempre ci ha differenziato rispetto alla cultura della ‘pena e della punizione”’. Nella lettera, la Turco sottolinea di ”conoscere bene le diverse sensibilita’ e i diversi approcci che sul tema della tossicodipendenza esistono nel centro sinistra. Ma conosco anche i valori profondi che ci uniscono. Come la cura della vita, l’amorevolezza nei confronti delle persone, il rifiuto della criminalizzazione delle dipendenze, il limite della proibizione, la centralita’ dell’educazione e la fiducia nei confronti dei giovani”. ”Sulla base di questi valori ho ritenuto pertanto doveroso intervenire -prosegue la Turco- elevando con atto amministrativo il quantitativo massimo detenibile senza incorrere nella presunzione di spaccio e quindi a provvedimenti punitivi fino all’arresto e al carcere”’, afferma il ministro citando il New Deal della Salute illustrato alla Camera il 27 giugno e poi al Senato 6 luglio scorsi. La Turco ricorda di aver predisposto per questo ”un decreto ministeriale, come contemplato dall’attuale legge Fini-Giovanardi, che ha avuto il concerto del ministro della Giustizia e il parere favorevole del ministro della Solidarieta’ Sociale, al quale e’ affidato il compito di predisporre il Ddl di riforma della legge Fini-Giovanardi. Un decreto che, vorrei lo notassi – prosegue rivolgendosi alla Finocchiaro – era stato quindi gia’ ampiamente anticipato in sede di audizione in Parlamento ben prima della sua emanazione e che, soprattutto, si colloca in totale assonanza con quanto previsto in materia dal programma dell’Unione”. ”Ho sempre pensato che il Parlamento sia la sede sovrana del confronto politico – sottolinea il Ministro – ma sono anche conscia della necessita’ di forme piu’ agili e informali di dibattito e scambio di idee su punti di vista diversi. Per questo, appena ricevuta la lettera dei 51 parlamentari dell’Unione ho avuto cura di incontrarli per verificare le reali motivazioni del disagio da loro espresso”. ministro spiega che ”l’incontro si e’ svolto con alcuni di loro (Dorina Bianchi, Paola Binetti, Luigi Bobba, Giovanni Burtone, Enzo Carra e Gero Grassi), giusto due giorni prima della presentazione dell’ordine del giorno votato ieri. Ebbene, in quell’incontro, come testimonia un comunicato stampa, si era convenuto su alcune importanti iniziative, quali la promozione di un incontro nazionale con i ministri Ferrero, Bindi, Melandri, Fioroni e Pollastrini, le Regioni, gli Enti locali e gli operatori dei servizi, delle comunita’ e del volontariato proprio per definire insieme linee e idee per la lotta alle dipendenze, cui affiancare una campagna informativa finalizzata soprattutto a dissuadere i giovani dall’uso di droghe”. ”Sempre in quella sede, mi sono inoltre impegnata a dare il massimo contributo al lavoro del ministro della Solidarieta’ Paolo Ferrero, affinche’ sia varata una riforma radicale della legge Fini-Giovanardi, avviando contestualmente un ampio monitoraggio sull’applicazione e gli effetti dell’attuale normativa che consenta di raccogliere adeguate conoscenze e informazioni, utili ad una migliore messa a punto della nuova legge”, conclude la Turco.


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