Welfare
Ferrero: “permessi di soggiorno temporanei per la ricerca di lavoro”
Potrebbero avere una durata tra sei mesi e un anno, accompaganti da una dote di 2000 euro.
di Chiara Sirna
Potrebbero durare dai sei mesi a un anno, accompagnati da una dote di 2000 euro, che assicuri un primo sostentamento. Lo ha anticipato il ministro della Solidarietà Sociale, Paolo Ferrero, in un’intervisa rilasciata ieri al Sole 24 ore, anticipando anche altre ipotesi di modifica della legge Bossi-Fini.
Allo studio ci sarebbero una serie di nuove possibilità per l’ingresso in Italia degli immigrati e per semplificare il rapporto domanda-offerta di lavoro, ma anche un Testo Unico in materia di immigrazione, da varare in collaborazione con il ministero dell’Interno.
“Penso”, ha spiegato il ministro, “a liste nei consolati italiani all’estero, a sponsor istituzionali e individuali, ma anche a permessi di soggiorno per la ricerca di lavoro”. “Purché”, ha aggiunto, “sia accompagnato da una dote di 2000 euro”. Quota che dovrebbe essere quindi sufficiente a garantire agli immigrati autorizzati a entrare tra i nostri confini un primo periodo di mantenimento, in attesa di trovare un posto di lavoro. Sui tempi di durata Ferrero è stato chiaro: il permesso potrebbe avere una validità variabile dai sei mesi a un anno.
Intanto per smaltire l’arretrato dei permessi 2006, a breve (probabilmente a partire da mercoledì prossimo) si dovrebbe sottoscrivere un accordo con i Patronati. “Daranno una mano gratuitamente”, ha detto il ministro.
Resterebbe confermato inoltre il ricorso allo sponsor individuale, più volte annunciato, per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. “Dovremo fare in modo”, ha aggiunto Ferrero, “che il datore possa fare da garante per la persona che vuole assumere, assicurando vitto e alloggio per un dato periodo”. A patto però che il reclutamento, ha specificato il ministro, “sia fattibile in territorio italiano”. Con gli stanziamenti di 50 milioni di euro, in finanziaria, per le politiche d’integrazione si punta invece a incrementare i progetti di sostegno lingiustico e culturale, soprattutto in ambito scolastico. “E’ in tabella di marcia”, ha detto infatti Ferrero, “una convenzione con la Pubblica Istruzione per favorire l’integrazione linguistica e culturale”.
Intanto però la Cdl, compatta, respinge in un coro di proteste unanime le anticipazioni annunciate dal titolate del dicastero della Solidarietà Sociale. “Non siamo d’accordo con la proposta del ministro Ferrero di introdurre permessi di soggiorno per la ricerca di lavoro. Sarebbe una sorta di liberalizzazione della normativa sugli ingressi”, ha affermato il capogruppo dell’Udeur alla Camera, Mauro Fabris. “Bisognerebbe prima assorbire chi ha gia’ un lavoro sul nostro territorio, invece che aprire in modo indiscriminato le frontiere. Nel programma dell’Unione si parla piuttosto di regolamentazione dei flussi”. “Tra l’altro”, sottolinea ancora Fabris, “la cosiddetta dote di 2000 euro é del tutto insufficiente, e può essere facilmente aggirata dagli schiavisti, i quali non farebbero altro che aumentare il prezzo da far pagare ai clandestini”.
Maurizio Gasparri (AN), annuncia aperta battaglia in Parlamento. “Se la proposta di Ferrero sarà davvero avanzata”, ha commentato senza mezzi termini, “sarà tritata da noi in Parlamento”. “Ferrero, rilancia l’ipotesi di una sanatoria permanente per i clandestini”, ha aggiuto, “ipotizzando la concessione di permessi a chiunque dall’estero venga in Italia per cercare lavoro con in tasca 2000 euro. In tal modo chiunque potrà entrare nel nostro paese, che quindi diventerà ancora di più la meta di centinaia di migliaia di clandestini: è una proposta aberrante alla quale certamente si arrenderà l’evanescente ministro Amato”.
Secca anche la replica di Isabella Bertolini (FI). “Questo governo ha una visione dell’Italia come il Paese dove tutto e’ possibile, dove tutto e’ lecito, dove tutti possono entrare ed uscire a proprio piacimento, farsi canne a volontà, malmenare i propri compagni di scuola senza subire alcuna conseguenza. Io dico no alla liberalizzazione degli ingressi per gli extracomunitari, prospettata ieri dal ministro Ferrero”. “Dopo tutte le sanatorie mascherate di questi mesi, come si puo’ arrivare a concepire come criterio valido per il rilascio del permesso di ingresso per gli extracomunitari il possesso di una dote di 2000 euro?”, ha aggiunto, “si tratta, a tutti gli effetti, di una liberalizzazione senza filtri, che rendera’ pressoche’ impossibile impedire a soggetti indesiderati di entrare nel nostro Paese”.
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