Formazione

Teledialisi a domicilio e nelle ore notturne

Lo strumento medico, ancora in fase sperimentale, sarà dotato di un computer collegato via modem all’ospedale più vicino. E il paziente potrà tranquillamente dormire

di Redazione

La migliore alternativa per i malati renali cronici, come si sa, è quella costituita dalla possibilità del trapianto dei reni. Un?operazione alla quale, però, possono accedere solo una minima parte dei pazienti. Per gli altri, l?unica alternativa possibile è quella rappresentata dalla dialisi, una terapia quotidiana che comporta però, nella maggior parte dei casi, un serio impedimento a condurre una vita professionale e privata normale. Una vera rivoluzione, in tal senso, potrebbe essere costituita da un nuovo macchinario medico presentato la scorsa settimana, in forma ancora sperimentale, a Madrid dall?Associazione europea di Dialisi e Trapianto renale, in grado di operare una dialisi automatizzata, a domicilio ed eseguibile durante la notte. Una buona notizia, quindi, per chi soffre di insufficienza renale, proprio per la possibilità di sgravare le proprie giornate dall?assillo della dialisi, da eseguirsi nei centri specializzati, a orari non sempre programmabili e non sempre comodi. Nel 1984 venne introdotta nell?uso comune la dialisi peritonale automatizzata, che permetteva ai pazienti lo scambio di sangue durante la notte, ma richiedeva al malato il complicato inserimento manuale di tutti i parametri necessari al trattamento. Questo nuovo strumento, invece, oltre ad allargare il bacino d?utenza alla quasi totalità dei pazienti cronici, non necessita di interventi manuali. Infatti la macchina, dotata di un computer interno della nuova generazione, è collegata via modem e linea telefonica all?ospedale dove il paziente è seguito, permettendo così di effettuare una vera e propria ?teledialisi?. In questo modo il medico curante non solo potrà impostare direttamente i parametri richiesti per ogni paziente seguito, ma anche monitorare gli ?output? di rimando provenienti dalla macchina, potendo così seguire le eventuali variazioni nelle condizioni del paziente.


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