Non profit

Microsoft: vogliamo essere utili al non profit

La multinazionale di Gates offre pacchetti di licenze sui propri prodotti a prezzi agevolati. Possono approfittarne scuole, università ma anche molte organizzazioni del terzo settore

di Monica Roncali

L?offerta è chiara: prezzi agevolati su programmi e licenze Microsoft. Ma il dubbio è un altro. Perché un colosso mondiale dell?informatica cerca di avvantaggiare il non profit vendendo i propri prodotti a onlus, ong e associazioni a condizioni di favore? «Perché il non profit è una parte attiva per lo sviluppo della solidarietà e delle pari opportunità nel mondo, quindi si sposa con la nostra mission di cittadinanza». Può lasciare di stucco che a dirlo sia un direttore del settore pubblica amministrazione Microsoft come Anna Di Silverio, e invece è proprio così. Vita: Da dove nasce l?idea di favorire il non profit? Di Silverio: Siamo convinti che per raggiungere un buon livello di sviluppo tecnologico, e non solo, nei Paesi in cui operiamo sia necessario favorire quelle parti di società che direttamente contribuiscono alla crescita e al benessere sociale. Chi meglio delle realtà non profit allora? L?offerta di vendere prodotti a prezzi agevolati peraltro è l?ultima di una lunga serie di iniziative. Vita: Dirette a quali settori? Di Silverio: Sostanzialmente quello della knowledge economy e della sicurezza in rete, per tutelare i minori che ne fanno uso. Sul primo versante abbiamo attivato centri di educazione, come gli internet saloon di Milano e Sondrio, per avvicinare gli anziani alla tecnologia e all?informatica. Per le piccole e medie imprese abbiamo creato programmi di trasferimento tecnologico sul territorio con centri di innovazione ad hoc. Sul fronte sicurezza, invece, collaboriamo con la Polizia postale per limitare l?impatto della pedopornografia in rete, o ancora supportiamo tecnologicamente il progetto del numero d?emergenza per i minori di Telefono Azzurro, il 114. Abbiamo anche formato docenti sull?uso corretto di internet, sempre per minimizzare l?impatto della pedopornografia online. Come vede, il nostro interesse verso gli attori attivi nella cooperazione sociale non è nuovo. Vita: Quali associazioni hanno beneficiato finora dei trattamenti di favore sulle licenze? Di Silverio: Preferisco non soffermarmi sull?elenco dei nomi, che è giusto forse non vengano divulgati, nel rispetto della privacy. Vita: Parliamo allora dei vantaggi concreti. Di Silverio: Diverse società non profit del mondo culturale e della solidarietà hanno potuto godere di progressi nell?informatizzazione, e dunque nell?attività svolta, sostenendo spese moderate. Nel complesso le donazioni degli ultimi 12 mesi potrebbero essere quantificate in un milione di euro. Vita: L?iniziativa è stata sostenuta solo in Italia? Di Silverio: No, in tutti i 100 Paesi in cui siamo presenti, per diverse decine di milioni di euro. Vita: Da chi è stato gestito il processo? È nato da una vostra iniziativa o a seguito di un appello delle associazioni? Di Silverio: Da anni siamo ben disposti verso chi opera sul fronte della solidarietà e dello sviluppo sociale. Affinare strumenti di conoscenza tecnologica per chi è in prima linea per noi è una forma di sostegno diretto, una sorta di conseguenza del rapporto di collaborazione maturato nel tempo. Avvicinandosi a questo mondo si capisce anche in che modo ci si può rendere utili. L?accesso informatico, operativamente parlando, mi sembra essenziale.


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