Volontariato

Caro Ciampi, non siamo i tappabuchi

Interventi a sostegno di famiglie, poveri e immigrati. Meno burocrazia e patti chiari con l’enti pubblico. Ecco le richieste del presidente dell’Anlaids campana

di Redazione

Caro presidente, questo incontro è molto significativo perché si carica di significati precisi che fanno sperare in una svolta delle politiche sociali che non devono più essere considerate come un?appendice delle politiche di sviluppo ma come una parte essenziale di esse. In modo che risanamento economico e progresso sociale possano procedere di pari passo. Il non profit è uno strumento di emancipazione collettiva per il miglioramento della qualità della vita, è come un?agenzia sociale che si affianca ai bisogni del pubblico. Questa metropoli ha annunciato l?ambizioso traguardo di guadagnarsi il titolo di città solidale mediante una serie di interventi che coinvolgono il privato sociale. Proprio per la sua assidua presenza sul territorio, il volontariato è una cartina di tornasole di un?infinità di problematiche, delle mille urgenze e delle emergenze. La mancanza di lavoro crea molte forme di povertà: a Napoli sono in forte aumento i senza fissa dimora, di cui il 50% ha un?età compresa tra i 25 e i 40 anni. È necessario allora attuare politiche di sostegno concrete per far fronte ai problemi delle famiglie. In tal senso ci stiamo molto adoperando. È vero: il ministro Livia Turco sostiene i nostri sforzi ma un discorso serio potrà essere portato avanti solo se le politiche sociali entrano di diritto nelle manovre finanziarie. Soprattutto sul versante dei minori: è inutile stilare le cosiddette ?carte di intenti? se ad esse non seguono fatti concreti. Negli ultimi tempi, poi, il volontariato si trova a dover far fronte all?aumento vertiginoso di fenomeni quali l?immigrazione e il nomadismo. Gli enti locali e le istituzioni devono mettere in atto interventi puntuali e più precisi quali servizio mense e gli sportelli informativi. Il volontariato deve poter concentrare la propria attenzione non tanto nella gestione dei servizi quanto nelle relazioni con le persone e nella difesa della loro dignità. Non dovrebbero esserci confusioni di competenze mentre spesso assistiamo a un vero e proprio capovolgimento di ruoli. È necessaria maggiore chiarezza su due fronti: sui compiti di ogni associazione e tra le associazioni stesse. E ora una domanda all?economista Ciampi. Qual è il miglior modo di inserire nell?economia del nostro Paese il Terzo settore? È evidente che senza regole c?è il rischio che diventi una copertura per il lavoro nero. Ben vengano i controlli ma è importante che il volontariato non sia soffocato da eccessiva burocrazia, con funzionari ottusi che finiscono per vanificare anche i migliori progetti. Infine, chiediamo a lei, signor presidente, di sollecitare una rapida riforma del servizio civile, partendo dal presupposto che l?obiezione di coscienza è una risorsa sociale soprattutto per le fasce più deboli e un?importante esperienza formativa dei giovani. Anche perché, è bene non dimenticarlo, il futuro chiede alla società di essere sempre più solidale. di Cannela Maietta (a cura di MM Matarrese) Così parlò il presidente «È mia abitudine, durante le visite alle città italiane, incontrare le associazioni di volontariato che operano sul territorio. Sono fermamente convinto del valore del volontariato: lo considero una preziosa risorsa e un grande patrimonio della società. E non posso che essere d?accordo con gli addetti ai lavori quando chiedono di potenziare gli interventi a sostegno della famiglia, caposaldo della nostra civiltà. Tuttavia, agli operatori del volontariato, che denunciano la confusione di ruoli, la burocrazia martellante e l?ottusità dei funzionari, do un consiglio: per ottimizzare risorse e risultati è fondamentale che il volontariato sia gestito autonomamente da chi lo fa. Senza dimenticare, però, che si tratta dì attività non profit e dunque non deve esserci alcun scopo di lucro».


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