Famiglia

Soggiorni di bimbi bielorussi: una protesta dalla Sardegna

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Sardegna Belarus dopo lo stop ai soggiorni climatici deciso da Minsk

di Gabriella Meroni

Sospesa momentaneamente la partenza della delegazione tecnica governativa italiana interministeriale (Famiglia, Solidarietà Sociale, Esteri) che sarebbe dovuta partire il 22 novembre per Minsk, per firmare un accordo che consentisse lo sblocco delle accoglienze, dando ampie garanzie alla Bielorussia circa il regolare rientro in patria dei bambini. La sospensione è la risposta delle autorità bielorusse al voto determinante dell?Italia a favore della revoca alla Bielorussia delle preferenze commerciali dell?Unione Europea nell?ambito del Sistema Generalizzato delle Preferenze. La conseguenza immediata di tale sospensione è la chiara impossibilità di sbloccare i viaggi di risanamento dei bambini per NATALE e affrontare in maniera serena la questione adozioni. Ma chiaramente questa tensione intergovernativa mette in pericolo tutto il futuro dei rapporti umanitari italo-bielorussi. Pur mantenendo la volontà di dialogo con il nostro paese, la posizione italiana viene considerata di piena ostilità in quanto va a colpire pesantemente l?economia del paese con conseguenti ripercussioni sulle fasce più deboli della popolazione, quelle stesse che il volontariato italiano vuole tutelare con la propria meritevole attività umanitaria. La revoca alla Bielorussia delle preferenze commerciali dell?Unione Europea, avrà conseguenze soprattutto sulle fasce di popolazione più debole, i bambini, gli anziani, la sanità, l?istruzione, i servizi sociali. Colpirà persone in carne ed ossa, non impersonali istituzioni. Per un paese come la Bielorussia che ha un volume di esportazioni verso l?Unione Europea molto alto è un colpo molto pesante, non dimentichiamo che l?Unione Europea è oggi anche la Polonia, i paesi Baltici, ossia tradizionali partner commerciali transfrontalieri. La revoca dei privilegi ha il valore della sanzione economica. Tutti sanno quale sia la validità storica delle sanzioni: danni alla popolazione e alla società civile, quelle che si pretenderebbe di tutelare con tali misure. Il crollo delle esportazioni bielorusse (oltre il 40% verso la UE), avrà pesantissime ripercussioni nell?economia del paese, sui livelli occupativi, sulle risorse a disposizione per lo stato sociale, che sappiamo quanto sia importante proprio per la tutela dei bambini istituzionalizzati o sotto la tutela indiretta dello stato, ma avrà ripercussioni anche sui livelli di vita dei bambini di famiglia, sulla sanità, sull?istruzione. Cos?è cambiato da settembre ad oggi per giustificare il cambiamento di posizione italiano? Dall?astensione determinante, al voto favorevole anch?esso determinante? Difficile capirlo! Che senso ha mettere in primo piano il grande aiuto del volontariato italiano, magari mettendo in evidenza il valore economico di questo aiuto, quando poi si vota una misura che farà danni proporzionalmente mille volte superiori ai vantaggi che produce l?attività umanitaria italiana? Gli stessi istituti che il volontariato italiano sostiene ed aiuta , saranno le prime vittime dei tagli di bilanci che la crisi dovuta ?alle sanzioni ? taglio privilegi commerciali? provocheranno. E? razionale tutto questo! Ospitiamo i bambini per qualche mese, con l?obbiettivo di migliorare il loro benessere e poi votiamo una misura che peggiorerà il loro benessere in patria! E? veramente logico tutto questo! E? per favore non parlateci di misura giustificata dalla tutela della società civile bielorussa, dei diritti umani e quant?altro, questa politica dei ?due pesi e due misure? non può andare avanti all?infinito, non faremo nomi di paesi per non creare antipatiche graduatorie pubbliche, ma crediamo che non è difficile per nessuno mettere in piedi una numerosissima lista di paesi vicini geograficamente alla Bielorussia o lontani, dove la situazione socio-politica è di gran lunga peggiore ma che continuano a godere dei privilegi dell?Unione Europea, dove in nostri Ministri vanno in pompa magna a firmare accordi, contratti e convenzioni, senza avere nessun rimorso di coscienza! Quella stessa coscienza che non si è avuta quando si è trattato dei bambini bielorussi. FACCIAMO APPELLO ALLE ISTITUZIONI DELLA BIELORUSSIA E DELL?ITALIA PERCHE? SIANO CAPACI DI AVVIARE UN DIALOGO VERO NEL SUPREMO INTERESSE DEI BAMBINI, IN NOME DELLA DIPLOMAZIA DAL BASSO CHE COINVOLGE CENTINAIA DI MIGLIAIA DI SEMPLICI CITTADINI ITALIANI E BIELORUSSI. Sardegna Belarus


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