Mondo

Darfur: 77 milioni dall’Onu per risolvere la crisi

Lo ha annunciato ieri Kofi Annan ad Addis Abeba.

di Emanuela Citterio

Si compone di fasi il piano presentanto ieri ad Addis Abeba dal segretario generale dell’Onu per risolvere la crisi del Darfur, la regione del Sudan che dal febbraio del 2003 è al centro di un conflitto che vede la popolazione locale vittima delle incursioni delle milizie filo-governative janjaweed e degli scontri fra truppe governative e diversi gruppi ribelli. Il primo punto del piano prevede un rafforzamento sostanziale della missione militare dell’Unione Africana (Ua), con l’aggiunta di 4000 soldati ai 7000 già presenti in Darfur. Il nuovo contingente verrà rifornito di equipaggiamento adeguato, visto che la mancanza di mezzi ha impedito finora alle truppe di interposizione di vigilare sulla tregua fra ribelli e governo di Karthoum (che controlla anche le milizie arabe janjaweed). Il secondo punto del piano Onu prevede un finanziamento della missione pari a un totale di 77 milioni di dollari, diviso in due tranche e la proposta dell’Onu di affiancare alle truppe della missione dell’Unione africana, “diverse centinaia” tra polizziotti e militari delle Nazioni Unite. Un passo che dovrebbe poi portare, in una terza fase, alla creazione di una forza ibrida Onu-Ua, le cui “strutture di comando e controllo saranno affidate all?Onu? e dovrà avere ?movimento libero e illimitato in Darfur? si legge nel comunicato reso pubblico dal segretario generale dell’Onu, dopo le lunghe consultazioni di ieri ad Addis Abeba con la stessa Unione Africana (Ua), Lega Araba e governo del Sudan. L?ambasciatore sudanese in Etiopia Abu-Zaid al-Hassan ha dichiarato stamani all?agenzia statale ?Suna?che le parti hanno per ora concordato solo due dei tre punti del piano. In particolare, le cosiddette fasi 1 e 2, che prevedono lo stanziamento di una prima trance 22 milioni di dollari a sostegno dell?attuale missione di pace dell?Unione Africana in Darfur (conosciuta con l?acronimo Amis) e di ulteriori 55 milioni, con un maggiore appoggio logistico dell?Onu. La cosiddetta ?fase tre? che contempla la creazione della forza ibrida Ua-Onu, che secondo Kofi Annan ?avrà carattere prevalentemente africano? non è ancora stata accettata ufficialmente dal governo del Sudan. Tutte le parti ? afferma il comunicato ? hanno comunque concordato ?sull?urgenza di ampliare la capacità? dell?attuale missione dell?Ua, che con i suoi circa 7.700 ?caschi verdi? non è riuscita in oltre due anni a fermare le violenze in Darfur. Secondo l?inviato Onu in Sudan Abdulmahmoud Abdulhaleem, la nuova proposta potrebbe essere ?ampiamente accettata? dal Sudan, che finora si era duramente opposta all?invio della missione di pace decisa dal Consiglio di sicurezza a fine agosto con la risoluzione 1706; di fatto, ha aggiunto, sarebbe un?operazione di pace ?molto speciale?, con l?Onu che paga l?Unione Africana per svolgere il lavoro?. Ieri in giornata il ministro degli esteri sudanese Lam Akol aveva detto che il suo governo è disposto ad accettare un sostegno logistico internazionale ma non il comando Onu della missione.


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