Mondo

In missione verso Minsk

Il governo bielorusso ha posto molte condizioni ai viaggi terapeutici in Italia. Una delegazione tecnica Mae è in partenza per il Belarus

di Benedetta Verrini

Il futuro dei rapporti tra Italia e Bielorussia sulle adozioni sospese e sui soggiorni di risanamento è legato a una missione che alcuni componenti tecnici dei ministeri degli Esteri, della Famiglia e della Solidarietà sociale stanno per effettuare a Minsk.

Dopo l?onda d?urto del «caso Maria», il governo bielorusso ha posto maggiori condizioni e cautele ai viaggi dei bambini di Chernobyl. A cominciare da quelli previsti per il prossimo Natale, in cui rischia di aprirsi una sostanziale discriminazione tra i minori che in Bielorussia hanno una famiglia propria e quelli che provengono da orfanotrofi. Solo i primi, secondo una proposta del dipartimento Attività umanitarie bielorusso, potranno fare liberamente il soggiorno già programmato in Italia. I bambini in stato di abbandono, invece, potrebbero avere il via libera solo se ospitati in ?alloggio compatto?, cioè in colonia o in istituti di cura.

La restrizione si abbatterebbe nel modo più assoluto per i bambini e i ragazzi, sempre provenienti da internat, per i quali esiste una procedura di adozione internazionale in corso con una famiglia italiana. Per loro, niente soggiorno terapeutico né accoglienza in famiglia, solo un?attesa sempre più snervante .

«Fino al mese di settembre ci è stato possibile ospitarli», spiega a Vita Carlo Meoli, uno dei membri del Coordinamento famiglie italiane adottanti in Bielorussia (le circa 100 famiglie che da due anni si trovano in attesa della conclusione di una pratica di adozione regolarmente presentata presso le autorità di Minsk).

Il 9 novembre il Coordinamento ha avuto un incontro con il ministro Rosy Bindi, che ha riferito come le autorità italiane e bielorusse abbiano in corso la definizione di documenti che rendano più spedito il lavoro delle due delegazioni.

Nel frattempo, le 120 associazioni italiane che si occupano di soggiorni terapeutici restano con il fiato sospeso: per chi fa accoglienza ?mista? (cioè sia di minori che hanno i genitori sia di minori in stato di abbandono), la macchina organizzativa del Natale è congelata, in attesa di un via libera generale che il ministero della Solidarietà sociale italiano sta cercando di trovare «fornendo tutte le garanzie necessarie», fanno sapere da via Fornovo. La partita è delicata: se nell?arco dell?anno, infatti, gli orfani rappresentano meno del 20% del totale dei bambini ospitati, nel periodo natalizio questa percentuale sale al 50%.

E mentre il Comitato minori stranieri sta predisponendo nuove linee guida per i soggiorni climatici in Italia, nel mondo associativo c?è chi prende soluzioni radicali: dopo 13 anni, Legambiente (vedi sotto) ha annunciato che non effettuerà più questo tipo di accoglienza

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.