Famiglia

“Troppi fondi fotocopia. Imparino a personalizzare”

Il punto di vista di Davide Squarzoni? adviser etico

di Ida Cappiello

Davide Squarzoni è senior consultant di Prometeia, advisor etico per gli investitori istituzionali. Ecco il suo punto di vista sulla gestione dei fondi etici in Italia. Vita: Il vostro ruolo vi mette in grado di osservare l?offerta di prodotti finanziari socially responsible molto da vicino. Come giudica il recente boom del risparmio etico? Davide Squarzoni: Lo vedo come un proliferare di prodotti fotocopia, per accontentare, in linea di massima, l?esigenza spot di investitori che vogliono vantarsi di avere anche loro un pizzico di etica nel portafoglio. Gli indici etici sono indici convenzionali con un po? di aziende in meno. Così non serve. Vita: Che cosa suggerisce allora ai suoi clienti? Squarzoni: Di chiedersi seriamente se l?etica è un valore forte per loro. Poi, di stabilire delle priorità:i valori non sono gli stessi per tutti, la selezione etica si può anche personalizzare. A quel punto si può cominciare a rivedere gli investimenti già in essere, prima di aggiungere fondi etici. Vita: Quindi un portafoglio etico al 100% è una cosa proponibile? Squarzoni: Ad alcuni enti credo di sì: per le fondazioni bancarie, ad esempio, è più facile riferirsi a valori condivisi rispetto ai fondi pensione, che rappresentano universi troppo eterogenei. Anche nel secondo caso, però, i fondi multicomparto potrebbero inserire un comparto etico, dando ai lavoratori iscritti la possibilità di sceglierlo. Vita: Come vede le prospettive del mercato retail? Squarzoni: Non credo cambierà molto. Occorrerebbe una consapevolezza molto superiore da parte della domanda e un coinvolgimento di risorse altrettanto alto nella costruzione dei prodotti etici da parte dell?offerta. In altri termini prima viene il prodotto, poi il marketing.


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