Salute

Milano: le associazioni anti Aids scrivono alla Moratti

A meno di due settimane dal 1° dicembre, Giornata mondiale di lotta all'Aids, le associazioni cittadine denunciano il silenzio del Comune di Milano

di Antonietta Nembri

A poco più di due settimane dal 1° dicembre, Giornata Mondiale di lotta all?Aids, a Milano il Comune continua a tacere. È questa la denuncia di alcune associazioni (A77 coop. soc, – Ala Onlus Milano – Anlaids Lombardia – Arché -Asa Associazione Solidarietà Aids ? Ceas Centro Ambrosiano di Solidarietà – Cig – Arcigay Milano – Coop. Soc. Comunità del Giambellino ? Filo di Arianna soc. coop. soc.- Fondazione AIDS-Aiuto – Gvmas Anlaids – Lila Milano Onlus) che, dopo aver scritto una lettera al sindaco Moratti, ora hanno diffuso un comunicato per sottolineare il perdurare della situazione. Da gennaio 2006 – ricordano le associazioni – non è più stato convocato il Corda (Coordinamento Cittadino Aids) di cui è capofila il Comune di Milano e a cui aderiscono le principali organizzazioni cittadine del privato sociale e del volontariato. All?interno della giunta Moratti non è ancora stata assegnata la delega all?Aids, anche se già nel primo consiglio comunale l?opposizione aveva segnalato questa ?dimenticanza?. Proseguono unicamente due progetti proposti prima del 2006. Il 20 ottobre scorso è stata consegnata al protocollo del Gabinetto del Sindaco di Milano la lettera sottoscritta dalle associazioni milanesi di lotta all?Aids, lettera alla quale finora non è giunta alcuna risposta. I numeri milanesi, come chiaramente espresso nella lettera, non sono tali da poter far dormire sonni tranquilli agli amministratori. Milano era e resta una delle città europee più interessate dal fenomeno. Chi a Milano ogni giorno ascolta, accompagna, assiste, cura le persone con Hiv/Aids chiede di poter operare e progettare risposte in sinergia stretta con le istituzioni, come sollecitato dalla Commissione Europea e da Unaids nel rapporto del 1 dicembre 2005. Questa situazione è intollerabile, Milano – conclude il comunicato delle associazione che il sindaco Moratti presenta sempre come una delle metropoli europee e mondiali, non può e non deve dimenticarsi del problema HIV/AIDS e delle migliaia di suoi cittadini colpiti dal virus. Nella lettera inviata al primo cittadino le associazioni milanesi hanno ricordato come il capoluogo lombardo risulti essere una tra le metropoli europee con il più alto numero di casi accertati di Aids, oltre essere la città italiana con il maggio numero di segnalazioni e morti. «Dall’inizio della pandemia a oggi in Italia sono stati diagnosticati 56.076 casi di Aids: tra questi 16.900 sono riferiti alla Lombardia e 8.260 alla sola provincia di Milano», si può leggere nella lettera inviata alla Moratti. Inoltre, quasi il 55 per cento dei casi provinciale è riferito a cittadini milanesi. Ma i dati non si fermano qui e nella lettera si ricorda anche come le stime parlino di 25-35mila persone viventi in Lombardia con Hiv/Aids «se queste stime fossero confermate», osservano le tredici associazioni «il numero di cittadini milanesi colpiti dal virus potrebbe sfiorare le 10mila unità». Tra le richieste delle associazioni firmatarie della lettera al sindaco Moratti quella di far tornare il tema dell’Hiv/Aids nell’agenda politica milanese, «venga interrotto il processo di depotenziamento degli uffici che si occupano di queste tematiche e che al più presto venga definita la struttura e i referenti dell’ufficio Aids».


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