Sostenibilità

C’è bisogno di un tribunale internazionale per i crimini contro l’ambiente

Lo chiede L'Accademia delle Scienze, a convegno a Venezia settimana prossima

di Sara De Carli

Chernobil, Bophal, Amianto… disastri ambientali che causano danni a decine di migliaia di persone ma che rimangono – oggi – impuniti. Il prossimo 23 e 24 novembre si svolgerà a Venezia una conferenza organizzata dalla Accademia Internazionale di Scienze Ambientali, il cui presidente è il Premio Nobel per la Pace Adolfo Perez Esquivel. Questo incontro internazionale ha come obiettivo proporre una Corte Penale Internazionale che giudichi le aggressioni all’ambiente, e che casi tali come Chernobil, Bophal, Amianto e Petrolio non rimangano impuniti, o continuino a risolversi in banali risarcimenti monetari. L’idea è quella di inserire nello statuto della Corte penale internazionale nuove figure di reato, come il “disastro ambientale intenzionale”, che si figurerebbe come “crimine contro l’umanità”. La Corte penale internazionale dell’ambiente dovrebbe essere un organo permanente delle Nazioni Unite. Per sostenere l’idea è stata elaborata una “Carta”, che può essere sottoscritta a titolo personale o di gruppo da tutti gli interessati. La “Carta di Venezia 2006” può essere letta e sottoscritta sul sito dell’Accademia internazionale di Scienze Ambientali, sul sito www.iaes.info/


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