Non profit

La mia vita di formazione continua

Un incontro casuale. È così che Roberta Capella, 41enne in forze ad Action Aid Italia, definisce il rapporto con il mondo del non profit prima e la sua iniziazione al fund raising poi

di Chiara Sirna

Un incontro casuale. È così che Roberta Capella, 41enne in forze ad Action Aid Italia, definisce il rapporto con il mondo del non profit prima e la sua ?iniziazione? al fund raising poi. Laurea di lingue in tasca, a quasi 30 anni entra in contatto con quella che poi sarebbe diventata la sua ong quasi per caso. «Stavo seguendo una ricerca su un umanista e scienziato scomparso in Perù», racconta. Da lì a seguire progetti di educazione allo sviluppo in Sud America, il passo è stato breve. «Nel 95 ho deciso di tornare in Italia», continua, «perché mi ero resa conto che i locali erano molto più bravi di me a mandare avanti i progetti e che io avrei potuto aiutarli meglio sostenendoli da lontano». Da allora infatti inizia a dedicarsi anima a corpo al fund raising, con una full immersion di formazione ad hoc.

«Sono stata assunta come assistente marketing», continua, «ma conoscendo i progetti da vicino, in parallelo ho iniziato a fare raccolta fondi e l?associazione mi ha permesso di frequentare diversi corsi in Inghilterra». Cinque anni fa la decisione di seguire un Mba con la Open University, il primo ateneo anglosassone ad aver attivato la formazione a distanza. «È stato il passo decisivo per rafforzarmi, perché quando si fa raccolta fondi», spiega, «si hanno anche responsabilità di management e staff». Soddisfatta ora del ruolo di responsabile marketing e fund raising? «Tantissimo», conclude, «sia della mia professione, sia di aver creato un gruppo di lavoro affiatato. Poi certo resta tanto da fare, studiare e affinare».

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