Non profit

Letta: “5 per mille in Finanziaria o subito dopo”

Le dichiarazioni del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio sulla "tempistica" del rinnovo della misura fiscale a margine della presentazione del Libro Verde del Terzo Settore

di Benedetta Verrini

Il 5 per mille al non profit “magari gia’ in Finanziaria o subito dopo”: il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, intervenendo alla presentazione del Libro verde dell’Agenzia per le Onlus in corso a Roma, lancia un’informazione importante a proposito della “tempistica” con cui l’attesa misura fiscale a sostegno del Terzo Settore sarà riconfermata dall’attuale Esecutivo.

Dopo la “svista” della prima bozza della Finanziaria, in cui di 5 per mille non si è trovata traccia, ora le oltre 29mila realtà del non profit che si sono iscritte all’elenco delle Entrate per essere beneficiarie delle disposizioni dei cittadini sono con il fiato sospeso (si veda il servizio su Vita Magazine in edicola da domani).
Il sottosegretario ha sottolineato la necessità di rivedere una serie di norme che lo regolano, per evitare il rischio di un suo stravolgimento, con un eccessivo allargamento dei beneficiari, e il governo sta ”lavorando in questa direzione”. Il ministro Paolo Ferrero ha in effetti predisposto un emendamento alla Finanziaria che punta a riconfermare la misura, ma tutto verrà deciso nel tavolo che, sabato prossimo, impegnerà il governo sul tema.

Di leggi fiscali e non profit ha parlato anche Lorenzo Ornaghi, presentando il Libro Verde del non profit (il seguito “politico-operativo” al Libro Bianco). In esso si legge che proprio in merito all’attività promozionale l’utilizzo della leva fiscale assume un grande rilievo.
A questo proposito, secondo l’Agenzia per le Onlus nuovi interventi dovrebbero puntare in primo luogo a migliorare l’efficacia degli strumenti già presenti nell’attuale ordinamento per poi introdurne di nuovi legati all’evoluzione degli Enti non profit, ma soprattutto delle esigenze sociali quali: mantenimento dell’esenzione delle imposte dirette per le attività istituzionali e connesse degli Enti non profit, estensione dell’esenzione da IVA e dalle altre imposte indirette, agevolazioni al finanziamento tramite regime di deducibilità o detraibilità delle erogazioni liberali a favore degli Enti, più efficiente impiego dei fondi pubblici di finanziamento per iniziative e progetti.
Per essere efficace la riforma della normativa dovrebbe, tuttavia, accompagnarsi alla creazione di un valido sistema di vigilanza e controllo che contribuisca a garantire la collettività riguardo alla meritorietà degli Enti del Terzo Settore e alle finalità da loro perseguite, come pure a tutelare gli Enti stessi da indebite ingerenze della amministrazione pubblica.

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